Una nuova variante del Covid-19, denominata Xe, è emersa nel Regno Unito: essa sarebbe più trasmissibile della variante Omicron 2. A parlarne, come riportato da Adnkronos, è stata l’Organizzazione mondiale della Sanità. “Le prime stime indicano un possibile vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”, hanno precisato gli esperti.



La mutazione in questione, secondo le ricerche effettuate nei laboratori dell’Uk Health Security Agency (Ukhsca), è un mix tra i ceppi BA.1 e BA.2, ovvero tra la variante Omicron 1 e la variante Omicron 2, che era stata definita recentemente “invisibile” poiché talvolta sfugge ai test. In termini tecnici, il contagio “si verifica quando un individuo viene infettato con due o più varianti contemporaneamente, con conseguente mescolamento del loro materiale genetico all’interno del corpo del paziente”. Non è chiaro se la nuova variante figlia abbia ereditato questa caratteristica, né tantomeno se riesca a sfondare le barriere create dai vaccini attualmente a disposizione nel mondo.



Covid, nuova variante Xe: è più contagiosa di Omicron 2, ma per il momento niente allarmismi

La nuova variante XE del Covid-19, nata dall’unione della Omicron 1 e della Omicron 2, sembrerebbe essere dunque più contagiosa delle due mutazioni di cui è originaria, ma per il momento gli esperti non intendono lanciare l’allarme. Non si tratta, infatti, del primo caso di mix tra ceppi. È accaduto anche in precedenza con la Delta, che aveva generato la XD e la XF.

La sensazione dei ricercatori inoltre è che si stia andando verso una fase finale della pandemia, per cui le conseguenze sono sempre più lievi, anche grazie alla campagna di vaccinazione che ormai ha raggiunto risultati di rilievo. È presto, tuttavia, per esprimersi in merito al tasso di “gravità” di questa nuova mutazione: i primi casi, emersi nel Regno Unito, sono ancora soltanto poche centinaia e per capire le differenze in merito allo sviluppo dei sintomi bisognerà attendere.