Le nuove varianti del Covid-19 potrebbero essere legate a mutazioni che avvengono all’interno di persone infette dal virus con un sistema immunitario indebolito. A spiegarlo, secondo quanto riportato dalla BBC, sono scienziati sudafricani, già noti per aver scoperto la variante Omicron. Secondo i ricercatori è altamente plausibile l’ipotesi che l’emergere di nuove varianti di Covid-19 possa essere legato, in alcuni casi, a mutazioni che avvengono nel sistema immunitario già indebolito da altri fattori, inclusa HIV non trattata. Secondo gli scienziati il Covid-19 può persistere per molti mesi nei pazienti sieropositivi e questo potrebbe alla nascita di varianti.



La professoressa Linda-Gayle Bekker, direttrice della Fondazione Desmond Tutu HIV a Cape Town, ha spiegato: “Normalmente il tuo sistema immunitario espelle un virus abbastanza rapidamente, se completamente funzionante. In qualcuno in cui l’immunità è soppressa, allora vediamo che il virus persiste. E non si limita a stare seduto, si replica. E mentre si replica subisce potenziali mutazioni. E in qualcuno in cui l’immunità è soppressa quel virus potrebbe essere in grado di continuare per molti mesi, mutando man mano che va”.



Le nuove varianti del Covid legate all’HIV?

Le varianti del Covid possono essere in qualche modo legate all’HIV? Gli scienziati che stanno cercando di capire se la loro ipotesi sia o meno realistica, sempre secondo quanto riporta la BBC, vogliono allo stesso tempo evitare di stigmatizzare ulteriormente le persone affette dal’HIV. In Sud Africa c’è stata la più grande epidemia di HIV a livello globale, ma in tutto il mondo quotidianamente persone combattono con questa malattia. “È importante sottolineare che le persone che assumono farmaci antiretrovirali ripristinano la loro immunità” ha spiegato Bekker.



Due i casi di particolare interesse, tra cui quello di una donna che ha continuato a risultare positiva al Covid-19 per quasi otto mesi, all’inizio di quest’anno, mentre il virus dentro il suo organismo ha subito più di 30 cambiamenti genetici.
Il professor Tulio de Oliveira, che guida il team che ha scoperto la variante Omicron, ha osservato che “da 10 a 15” casi simili sono stati trovati in altre parti del mondo, incluso il Regno Unito. “È un evento molto raro. Ma è una spiegazione plausibile che gli individui immunodepressi possano essere fondamentalmente una fonte di evoluzione del virus”, ha spiegato il professore.