Il Covid continua ad uccidere, nuovo appello dell’Oms per rafforzare le misure di prevenzione dei contagi dopo la pubblicazione delle statistiche di dicembre che mostrano un aumento sensibile dei morti in seguito alle infezioni. Specialmente per la nuova variante Jn1 che sembra essere particolarmente aggressiva nei soggetti fragili più a rischio di ospedalizzazione.Sono stati infatti circa 10mila i decessi registrati il mese scorso, per questo motivo il nuovo appello dell’Organizzazione mondiale della Sanità è stato quello di invitare la popolazione a fare il vaccino, effettuare un tampone in caso di sintomi e indossare la mascherina nei luoghi a rischio e in caso di positività.



Sebbene l’emergenza non sia più ai livelli del passato infatti, preoccupa il numero delle vittime, aumentato proprio a causa dei pochi accorgimenti preventivi e durante il periodo delle festività natalizie. Inoltre il virus continua a mutare, e anche se la prevalenza in questa stagione invernale è stata nettamente segnata dalla variante Jn1, non si escludono ulteriori mutazioni, più o meno aggressive delle precedenti.



Covid, nuovo appello Oms per prevenire i decessi: “Rinnovare la copertura vaccinale e fare il test”

L’Oms ha rinnovato l’appello a tutti i governi e alla popolaziocovidne a mantenere alta l’allerta sul Covid. Prevenire il contagio continua ad essere di fondamentale importanza per ridurre il numero dei decessi e dei ricoveri. Specialmente dopo il picco invernale che è stato registrato in moltissimi paesi proprio tra Natale e Capodanno. L’Organizzazione ha infatti chiesto ai governi di mantenere alte le misure di sicurezza, continuare ad effettuare monitoraggio e sequenziamento del virus e soprattutto invitare tutti i cittadini a rinnovare la copertura vaccinale.



Come ha sottolineato nella conferenza stampa periodica il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus: “A dicembre sono stati segnalati all’Oms quasi 10mila decessi per Covid-19 e, rispetto a novembre, si è registrato un aumento del 42% dei ricoveri ospedalieri e del 62% dei ricoveri in terapia intensiva“. Aggiungendo: “Sebbene 10mila morti al mese siano di gran lunga inferiori” rispetto a quelle riportate nei periodi di “picco della pandemia, questo livello di decessi prevenibili non è accettabile“.