L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) teme che entro dicembre in Europa possano registrarsi altri 236 mila morti a causa del Covid-19. La drammatica proiezione è stata resa nota dal direttore regionale Hans Kluge. Il bilancio complessive di vittime del virus, intanto, in base alle stime provenienti dai risultati delle ricerche della Johns Hopkins University, è arrivato a oltre quattro milioni e mezzo di persone.



Hans Kluge si è detto altamente “preoccupato” per gli alti livelli di trasmissione del Covid-19 (33 paesi su 54 hanno registrato un aumento di casi pari al 10% o più) nonché per la battuta d’arresto che la campagna di vaccinazione in Europa (un calo complessivo del 14%). Quest’ultimo fenomeno, secondo l’esperto, sarebbe causato da “una mancanza di accesso ai vaccini in certi Paesi” e dalla “mancanza di un’accettazione della vaccinazione in altri”. Da qui l’appello alle case farmaceutiche ad incrementare la capacità di produzione dei sieri e ai diversi Paesi a condividere le dosi attualmente a loro disposizione, mettendo da parte eventuali tentazioni nazionaliste.



Covid, Oms e terza dose

Il rappresentate dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l’Europa, oltre ad esprimere il timore di avere entro dicembre altri 236 mila morti (definito “plausibile” nonché “fortemente preoccupante”), è tornato ad esprimersi in merito alla necessità di sottoporsi alla terza dose del vaccino contro il Covid-19.

In tal senso, Hans Kluge si è discostato dal parere dell’Organizzazione in sé, la quale aveva chiesto che i sieri contro il Covid-19 venissero somministrati prima alle popolazioni dei Paesi poveri che finora non ne hanno potuto fruire e successivamente venissero utilizzati per le terze dosi. “Una terza dose di vaccino non è un richiamo di lusso tolto a qualcuno che sta ancora aspettando un primo vaccino. E’ fondamentalmente un modo per proteggere i più vulnerabili”, ha detto infatti il direttore regionale dell’Oms all’interno di una nota.