Covid, era attesa l’ultima riunione del Comitato Emergenze dell’Oms del 4 maggio, nella quale sono stati analizzati gli ultimi dati sulla pandemia, soprattutto perchè sono stati il prologo all’annuncio ufficiale della fine dell’emergenza globale e il declassamento del virus. Il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha mostrato alcuni segnali positivi in conferenza stampa, dichiarando l’evidenza, che ormai il Covid non rappresenta più una grave minaccia per la popolazione.
Quindi,” La tendenza a ribasso e il numero sempre minore di decessi, stanno rafforzando anche i sistemi sanitari e nella maggior parte dei paesi c’è un ritorno alla normalità“, il direttore dell’Oms ha aggiunto anche che “Il Covid resterà e dovrà essere trattato come le altre malattie infettive“, visto che “Le varianti sono diventate più prevedibili e quindi anche gestibili“. Tuttavia, permane una certa criticità per quanto riguarda il futuro, perchè “Resta imprevedibile capire come evolverà e come sarà l’incidenza stagionale del virus“. Pertanto c’è ancora cautela e nell’occasione l’Oms ha anche illustrato il nuovo piano strategico di contromisura ed emergenza.
Covid, il nuovo piano strategico dell’Oms
Ad oggi, con il virus che non fa più paura come tre anni fa, l’unica preoccupazione è a livello globale per alcuni paesi nei quali ancora non si riesce a raggiungere l’uguaglianza nell’accesso alle terapie salvavita. Ma è chiaro che i dati sui contagi e sui decessi fanno sperare per il meglio. Perchè “La stanchezza pandemica minaccia tutti noi“, ha concluso Ghebreyesus.
Aggiornato per la quarta volta anche il piano strategico di risposta al Covid, che prevede di raggiungere congiuntamente in tutti i paesi la fine della fase di emergenza. Le azioni da mettere in pratica per ridurre definitivamente l’impatto del virus dovranno essere basate principalmente sulla prevenzione: identificazione precoce delle varianti e piano di vaccinazioni. Poi la tutela degli operatori sanitari e particolare riguardo per le fasce di popolazione più fragili, oltre che monitoraggio delle zone del mondo che risultano più vulnerabili.