Pfizer sta lavorando a un vaccino monodose contro il Coronavirus: l’annuncio ufficiale è giunto all’interno del contenitore radiofonico di Rai Radio 1 “Che giorno è”, nel quale si è registrato l’intervento di Valentina Marino, direttrice medica di Pfizer Italia. Le sue parole sono state le seguenti: “Stiamo studiando anche un vaccino monodose, che potrebbe essere più maneggevole e quindi più facilmente somministrabile”. Agevolando le operazioni di inoculazioni, dunque, va da sé che la campagna vaccinale in Italia andrebbe a passo ancora più spedito e l’immunità di gregge potrebbe essere raggiunta prima del previsto.



Per quanto concerne la somministrazione del siero agli adolescenti, “abbiamo sottoposto venerdì all’ Ema i risultati degli studi per la fascia 12-15 anni. Soltanto ieri è iniziato l’esame di tutti i dati. Le tempistiche che l’Agenzia europea del farmaco ci ha dato sono di circa un mese, ma potrebbero essere in realtà più brevi. In linea di massima, nel giro di 3-4 settimane otterremo l’approvazione anche per questa fascia d’età”.



PFIZER AL LAVORO PER UN VACCINO MONODOSE

Mentre lavora alla creazione di un vaccino monodose contro il Coronavirus, Pfizer ha precisato che l’eventuale siero anti-Covid per la fascia d’età 12-15 anni “è esattamente lo stesso di quello somministrato nella fascia d’età più alta, dai 16 in su. I soggetti arruolati nello studio di fase 3 hanno dai 12 ai 15 anni e i risultati sono molto, molto promettenti. Abbiamo avuto un’efficacia del 100%, con una risposta anticorpale molto robusta anche superiore ai soggetti in fascia d’età fra i 16 e i 25 anni”. A breve, inoltre, partirà uno studio per le fasce dai 5 agli 11 anni, dai 2 ai 5 anni e dai 6 mesi fino ai due anni. Infine, riferendosi alle varianti, Valentina Marino ha precisato a “Che giorno è” che per il vaccino anti-Covid targato Pfizer “sicuramente abbiamo un’efficacia del 100% sulla variante inglese e un’efficacia molto alta quasi al 100% sulla variante sudafricana. Sulla brasiliana comunque appare un’ottima protezione. Sulla variante indiana non abbiamo ancora la possibilità di fare affermazioni certe perché stiamo studiando. È ancora presto”. In linea di massima, comunque, chi si vaccina con il siero Pfizer ha un’immunità garantita pari a 6 mesi, “che è il tempo di osservazione dei soggetti vaccinati nello studio”.

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