Si torna a parlare di covid sulle pagine di cronaca italiane ed è tutta colpa dell’ultima variante da tempo scoperta, o meglio, della sottovariante, leggasi la KP3. Numerosi sono i quotidiani online che oggi segnalano di casi in aumento, a cominciare dal Corriere della Sera e da Il Riformista, secondo cui in questi giorni si sarebbe raggiunto il picco estivo di contagi.
Se è vero che, come ci ricordano spesso e volentieri gli esperti, il covid non è più quello del 2020, che causava morti e ammalati in forma grave, è sempre bene saperlo riconoscere e di conseguenza proteggersi, soprattutto in favore delle persone fragili, come coloro che hanno già patologie pregresse o che sono giovani o anziani. Solitamente con le alte temperature il virus “va in vacanza” tenendo conto del fatto che le persone stanno meno al chiuso, ma evidentemente le numerose piogge delle scorse settimane al nord, dove si concentra la maggior parte della popolazione del Belpaese, con un clima quasi autunnale, ha portato ad una crescita dei casi di covid.
COVID, PICCO DI CASI IN ITALIA: I DATI DELL’ULTIMO BOLLETTINO
Lo evidenzia l’ultimo consueto bollettino del ministero della salute, quello che va dal 27 giugno al 3 luglio, in cui sono stati individuati 3.855 nuovi contagiati per una crescita su base settimane del 40 per cento. In crescita anche coloro che si sono sottoposti al tampone, 79.339 contro i 2.505 dei sette giorni precedenti. Fortunatamente il numero è delle vittime è diminuito da 18 a 21, mentre è cresciuto quello dei ricoverati.
Massimo Andreoni, uno dei camici bianchi più autorevoli d’Italia, sottolinea all’Adnkronos il fatto che questi casi in aumento dimostrino che il covid non è più legato alla stagionalità bensì al tipo di variante: indipendentemente se faccia caldo o freddo conta l’aggressività dell’ultima versione del coronavirus. Evidentemente la variante KP3 è sotto la lente di ingrandimento in quanto sarebbe in grado di mutare la proteina spike che lo stesso virus utilizza appunto per infettare il corpo umano.
COVID, PICCO DI CASI IN ITALIA: I SINTOMI DELLA VARIANTE KP3
Per Andreoni il picco di casi covid di questi giorni era senza dubbio “inatteso” in quanto i contagi negli ultimi giorni erano in calo. Di conseguenza lo stesso esperto consiglia di utilizzare la mascherina qualora dovessimo viaggiare in treno o aereo, luoghi che sono notoriamente affollati e che sono decisamente piccoli. Ma quali sono i sintomi di questa sottovariante di covid KP3?
Solitamente si presenta come un forte raffreddore che spesso e volentieri si accompagna anche a febbre e la sua durata è di 4 o 5 giorni. Una classica influenza quindi che se colpisce una persona in salute dà un decorso classico, quindi primi sintomi, la febbre per uno o due giorni, poi raffreddore e sintomi a scemare, ma se intacca invece una persona già debilitata o un anziano, può portare ad eventi ben più gravi come appunto il ricovero in ospedale e la morte.