Il virologo Giorgio Palù, attuale presidente dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), ha scoperto unitamente al team di Microbiologià dell’Università di Padova una correlazione tra circolazione e letalità del Coronavirus. In particolare, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista scientifica “Computational and structural biotechnology journal”, “in un virus capace di provocare infezioni acute, più la sua contagiosità è alta e più si abbassa la letalità”. Tradotto in altri termini, il Covid è destinato a fare sempre meno vittime e, contestualmente, a intimorire sempre meno la popolazione mondiale.



Giorgio Palù, assieme a Francesco Roggero e Arianna Calistri, ha scritto chel’evoluzione della pandemia di Covid-19 prevede una relazione inversa tra infettività e letalità, due parametri che sono guidati da un continuo processo di mutazione, il quale garantisce al virus un vantaggio di sopravvivenza rispetto alla sua stessa virulenza. Tra l’altro è un paradigma che si riflette nel principio dell’evoluzione di Darwin”.



GIORGIO PALÙ: “IL SARS-COV-2 SI STA TRASFORMANDO IN FORME PIÙ BENIGNE”

Nel prosieguo dell’analisi scientifica di Giorgio Palù e del suo team, pubblicata su “Computational and structural biotechnology journal” e riportata sull’odierna edizione del quotidiano “Libero”, viene posto in evidenza che “per rispondere all’esigenza di conservarsi, essendo un parassita obbligato delle nostre cellule, anche se ciò implica un venir meno della sua virulenza, cioè dell’espressione attuale della sua patogenicità”.

“Da questo punto di vista – ha proseguito Giorgio Palù – l’evoluzione del SARS-CoV-2, responsabile dell’attuale sindrome Covid-19, si sta trasformando in forme più ‘benigne’. La ‘costante k’ del Covid è molto meno alta di quella dell’ebola, ma non così ridotta come quella dell’influenza”. La “costante k”, ha aggiunto “Libero”, è stata presente in ogni virus che nell’ultimo periodo si è reso responsabile di una pandemia o di una epidemia: “La costante k di Delta è 5,39; quella di Omicron 5,04; per il morbillo del 2014 è di 12; per l’ebola registrata in Sierra Leone di 120; il ceppo influenzale attuale H3n2 arriva a 0,21”.