La re-infezione con il Covid-19 è rara e lieve. È questo, come riporta la Cnn, il risultato di uno studio condotto in Qatar e pubblicato mercoledì sul New England Journal of Medicine. Gli esperti hanno monitorato 353.326 persone che avevano contratto il virus ed, escludendo 87.547 persone che avevano successivamente ricevuto il vaccino, hanno scoperto che tra i restanti casi in 1.304 erano stati nuovamente contagiati. In media ciò era avvenuto a 9 mesi di distanza dalla prima infezione.



L’aspetto notevole è che tutti avevano sviluppato la malattia in forma lieve. Tra loro c‘erano soltanto quattro casi abbastanza gravi da dover essere ricoverati. Non ci sono stati casi in cui si è reso necessario il ricovero nell’unità di terapia intensiva né decessi. I dati sono rilevanti e fanno ben sperare per quanto riguarda gli studi sull’immunità. Non viene chiarito nel dettaglio, tuttavia, quanto duri la protezione.



Covid, re-infezione è rara e lieve: l’immunità dei guariti

In molte ricerche in passato si è cercato di comprendere se la protezione dei guariti sia più duratura a quella dei vaccinati. Lo studio condotto in Qatar, che dimostra che la re-infezione da Covid-19 è rara e lieve, potrebbe essere una dimostrazione di ciò. I sieri attualmente a disposizione portano ad un calo dell’immunità dopo 6 mesi, mentre le persone monitorate in media si sono nuovamente contagiate dopo 9 mesi.

“Deve essere determinato se tale protezione contro la malattia grave al momento della re-infezione dura per un periodo più lungo, analogamente all’immunità che si sviluppa contro altri coronavirus ‘raffreddori’ stagionali, che suscitano un’immunità a breve termine contro la re-infezione lieve ma un’immunità a lungo termine. contro malattie più gravi con re-infezione”, si legge nei risultati dello studio. “Se questo fosse il caso della SARS-CoV-2, il virus (o almeno le varianti studiate fino ad oggi) potrebbe adottare un modello di infezione più benigno quando diventa endemico”. Gli esperti, ad ogni modo, sottolineano come sia fondamentale continuare a puntare sugli effetti del vaccino anche in coloro che sono guariti, dopo un determinato periodo di tempo.



Covid, re-infezione è rara e lieve: i limiti dello studio

Lo studio condotto in Qatar, che dimostra che la re-infezione da Covid-19 è rara e lieve, tuttavia, presenta dei limiti. Esso risale infatti a quando in circolazione nel Paese c’erano soltanto la variante Alfa e la variante Beta, per cui non tiene conto dei cambiamenti che potrebbero essere stati provocati dalla diffusione della variante Delta, più contagiosa. L’impatto di quest’ultima sui numeri potrebbe essere rilevante.

È per questa ragione che al momento non sembra che la guarigione possa essere una alternativa da contrapporre al vaccino, soprattutto per i soggetti più fragili. Altri studi precedenti, infetti, avevano dimostrato che la maggior parte delle persone che avevano avuto Covid-19 sembravano avere una protezione dalla re-infezione che è rimasta stabile per più di sei mesi, ma un controllo dei dati demografici di chi è stato nuovamente infettato ha mostrato che si trattava per lo più di over 60.