Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Speranza, è intervenuto oggi alla trasmissione radiofonica Un giorno da Pecora, su Rai Radio1, per commentare l’attuale situazione di emergenza in Italia causata dal Coronavirus. Ricciardi ha posto l’accento in particolare sugli ospedali commentando: “La situazione degli ospedali è drammatica più o meno in tutta Italia, in alcuni è addirittura tragica. Il sistema va al collasso se non si riescono a curare i pazienti che hanno altre malattie oltre al covid”. Ricciardi ha quindi ricolto l’attenzione anche all’indice Rt nazionale che purtroppo resta superiore a 1 – “mi pare 1.2-1.3 come” – ed ha spiegato come proprio questo rappresenti uno dei parametri tra i più importanti sui 21 criteri presi in esame e che potrebbero aiutarci a tornare nella zona “verde”, oggi vista come un miraggio: “RT, numero assoluto, numeri positivi sulla popolazione, poi quante persone arrivano al pronto soccorso, arrivano in ospedale e vanno in terapia intensiva”. Ricciardi è poi intervenuto sui dati che hanno portato a suddividere il Paese in tre aeree di colore differente: “arrivano dalle Regioni, quindi se le Regioni li mandano tempestivamente, completamente e adeguatamente, le decisioni vengono prese sui dati reali. Se invece per qualsiasi motivo i dati vengono forniti in ritardo oppure sottostimati, è chiaro che fanno colorare in maniera un po’ diversa la regione. Generalmente, se i dati sono insufficienti, di un colore più basso”, ha spiegato. Quindi ha voluto replicare ai governatori che, in modo critico, hanno sostenuto che i dati sarebbero di molti giorni fa: “i dati sono tutti peggiorati”, ha precisato.

COVID, RICCIARDI: SITUAZIONE A NAPOLI

Al momento nessuna Regione è verde ma l’obiettivo è proprio questo, come evidenziato dal consulente del ministro Speranza. Ricciardi ha aggiunto: “Saremmo tutti più contenti quando ritorneremo tutti verdi. Però in questo momento non c’è nessuna regione che può dichiararsi libera dal rischio di circolazione” del virus. L’identificazione delle zone con tre colori è per renderla più comprensibile a tutti al fine di comprendere prontamente anche la gravità della situazione. Ricciardi continua a restare dell’idea che sarebbe stato necessario un lockdown a Napoli e rispetto alla zona gialla che riguarda gran parte del Paese, ha precisato: “sì, ma è una fascia comunque pericolosa perché di fatto può peggiorare da un momento all’altro se non prendiamo misure”. Da qui l’esempio ancora del capoluogo campano: “Faccio l’esempio di Napoli: è all’interno di una regione gialla che è la Campania, però già 2-3 settimane fa ho detto che andava chiusa”. Un’idea che non è mutata dal momento che, ha spiegato, “sicuramente l’area metropolitana di Napoli è già un’area a rischio, anzi i dati sono addirittura peggiorati. La Campania è in zona gialla perché è stata fatta una media sui dati regionali che poi bisogna vedere se sono tutti quanti confermati”. Per Ricciardi però “bisogna invece estrapolare i dati a livello provinciale”. Infine, guardando al futuro ed alla prospettiva di un Natale ancora all’insegna delle misure restrittive ha aggiunto: “Mi immagino un Natale prudente. In alcune regioni, quelle messe meglio, ci può esser un po’ di mobilità ma sconsiglio cenoni affollati, dovremmo fare celebrazioni sobrie”.