Mosca in lockdown in seguito al rapido aumento di contagi di coronavirus in Russia. Si tratta del primo grande “blocco” in oltre un anno, inevitabile visto che nel giro di sei settimane c’è stata una inesorabile impennata di casi e morti. Il sindaco di Mosca ha, quindi, deciso di chiudere scuole, aziende, asili, aziende e tutti i negozi, tranne quelli alimentari e le farmacie, per 11 giorni a partire dal 28 ottobre. Per bar e ristoranti è possibile solo take away. Musei e gallerie invece potranno operare alla metà della loro capienza, ammettendo però solo persone con certificati di vaccinazione digitali. Invece le persone non vaccinate con almeno 60 anni non potranno uscire di casa. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, è stato molto chiaro riguardo la situazione epidemiologica nella sua città: “Si sta sviluppando secondo lo scenario peggiore”. In tutta la Russia, invece, secondo quanto annunciato dal presidente Vladimir Putin, i lavoratori riceveranno una settimana di ferie a partire dal 30 ottobre.



Con meno di un terzo di russi completamente vaccinati, il Cremlino ha iniziato ad esprimere la sua preoccupazione per lo scetticismo diffuso in Russia riguardo i vaccini anti Covid. La mortalità è alta a causa del “livello basso di vaccinazione che è inaccettabile”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino la settimana scorsa. Dmitry Peskov, che a maggio è stato ricoverato in ospedale a causa del Covid, ha spiegato che “sono state messe a disposizione tutte le strutture ai cittadini per vaccinarsi e salvare le loro vite”.



PUTIN “NON SO COSA STIA ACCADENDO” MA…

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto sconcertato per il fatto che molte persone di sua conoscenza non si sono ancora vaccinate. “Non capisco cosa stia succedendo”. Secondo i suoi detrattori ciò è dovuto al fatto che ha minimizzato l’impatto della pandemia Covid in Russia, quindi molti cittadini ritengono che vaccinarsi non sia necessario. “I media russi hanno elogiato i vaccini russi, ma a volte si sono anche concentrati su storie negative o fuorvianti sui vaccini occidentali, il che può aver alimentato un più ampio scetticismo sui vaccini”, scrive oggi il British Medical Journal. Lo stesso Vladimir Putin si è vaccinato solo a marzo, peraltro neppure a favore di telecamere. Ma ora esorta i russi a vaccinarsi. “Ci sono solo due opzioni per tutti: ammalarsi o ricevere un vaccino. Non c’è modo di camminare tra le gocce di pioggia”, ha dichiarato in un forum di politica estera nei giorni scorsi. D’altra parte, non intende introdurre l’obbligo di vaccinazione. “Credo che non dobbiamo forzare, ma persuadere la gente e dimostrare loro che la vaccinazione è meglio della malattia. Dobbiamo cercare di aumentare la fiducia della gente nelle azioni del governo. Dobbiamo essere più convincenti e dimostrarlo con l’esempio”, la spiegazione che ha fornito il presidente russo.



IL “GIALLO” DEI MORTI (E DEI NUMERI)

C’è poi un problema di monitoraggio. Ci sono infatti discrasie tra le statistiche locali e il bilancio nazionale che risulta più positivo rispetto a paesi come Polonia e Romania che hanno più vaccinati. Le morti per Covid a Mosca riportate dall’agenzia governativa Rospotrebnadzor, secondo quanto riportato da BMJ, “sono state di gran lunga superate dall’eccesso di morti contate nel sistema di segnalazione basato sull’obitorio della città”. L’ipotesi è che alcuni decessi non siano stati classificati tra quelli Covid, nonostante la positività al Covid, ma attribuiti ad altre patologie. Se ufficialmente risultano quasi 229mila vittime Covid in Russia, per il Moscow Times durante la pandemia c’è stato un eccesso di morti pari a 660mila.