«Ritorno della Dad a scuola? No. E nemmeno l’ipotesi dell’anticipo per le vacanze di Natale»: è netto il sottosegretario al Miur Rossano Sasso (Lega) dopo le criticità emerse negli scorsi giorni con il rialzo dei contagi in diverse scuole del Paese e con la vaccinazione per gli under 12 che scatterà solo dal prossimo 16 dicembre.
«Leggo da più parti ipotesi di chiusura anticipata delle scuole e conseguente Dad per i nostri studenti: falso. Al momento non è da prendere in considerazione alcuna ipotesi di anticipo delle vacanze natalizie», scrive in una nota il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione del Governo Draghi. «A chi auspica interruzioni della didattica in presenza rispondo con fermezza che la continuità della didattica in presenza sarà preservata e che la percentuale delle classi che ad oggi sono costrette alla didattica a distanza è assai ridotta: non più del 5% a livello nazionale. Non c’è ragione dunque oggi per causare una ulteriore deprivazione ai danni dei nostri ragazzi», conclude Sasso.
COVID A SCUOLA, ALLARME PRESIDI E SINDACI
L’esponente della Lega plaude all’adesione di docenti e personale Ata alla campagna vaccinale, anche con la terza dose: «Non può essere la comunità scolastica a pagare dazio per l’ennesima volta se ci si trova in difficoltà con monitoraggio e tracciamento dei contagi». “Frecciata” data dal Miur al Ministro della Salute e al Cts, «Rafforziamo i dispositivi e le strutture sanitarie, ma non chiediamo un nuovo, insostenibile sacrificio ai nostri ragazzi e alle loro famiglie». Resta per Rossano Sasso fondamentale reperire ancora nuovi fondi per impianti di aerazione e ventilazione meccanica nelle aule, interventi ancora troppo pochi e “carenti” dall’inizio della pandemia: «hanno dimostrato grande efficacia negli istituti in cui sono stati installati e cancelliamo la burocrazia che ne impedisce o ne ritarda la messa in opera. Vanno cercate e trovate idee e risorse, senza percorrere la strada più facile ma anche più devastante della chiusura delle scuole. È un nostro preciso dovere», ha concluso il sottosegretario ribadendo l’impossibilità del Governo a chiudere le scuole prima del 23-24 dicembre. Nel frattempo dai Comuni e da alcuni dirigenti scolastici arrivano diversi appelli per interventi immediati in modo da limitare focolai, chiedendo anche il ritorno dalla didattica a distanza (scongiurata però finora dal Premier Draghi): ad oggi, va ricordato come recita il protocollo sulla scuola siglato dal Governo e dal Cts, affinché un sindaco possa arrivare a chiudere le scuole e mandare gli studenti in Dad è necessario che i vari territori vengano definiti zone arancioni-rosse.