Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all’Università di Padova, è intervenuto sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano”, esaminando la situazione connessa alla pandemia di SARS-CoV-2. Soltanto nelle scorse ore, in un’intervista radiofonica, Crisanti diceva che l’Italia è a un passo dall’immunità di gregge, concetto ora meglio esplicitato: “L’immunità di gregge si raggiunge quando mortalità e contagi oscillano, ma nel tempo rimangono sostanzialmente stabili. Questo significa che il tasso di riproduzione del virus Rt è uguale a 1 o intorno a 1. Immunità di gregge non significa che il virus non circola più, questa è pura fantasia. È successo anche con il morbillo, la rosolia e altre malattie”.



Perché, allora, la mortalità è ancora così elevata? “Ormai sappiamo che i morti per lo più non passano per le terapie intensive – ha spiegato Andrea Crisanti –. Non si portano in rianimazione persone di 85 anni con più patologie, perché le probabilità che se ne giovino sono basse. Non è stata cambiata strategia per proteggere i più fragili e questo ci porta a 50-60 mila morti l’anno per una malattia infettiva, cioè a livelli dell’inizio del XIX secolo, quando le malattie infettive erano la prima causa di morte. Se il Covid ne fa 50-60 mila, diventa la prima causa di morte in Italia”.



ANDREA CRISANTI: “SE BLOCCASSIMO LA TRASMISSIONE DEL VIRUS, SAREBBE UN DISASTRO A SETTEMBRE”

Ancora su “Il Fatto Quotidiano”, Andrea Crisanti ha asserito che, a suo avviso, i morti Covid non diminuiranno neppure d’estate, forse lo faranno appena di un quinto. Eppure, “il virus circolando sta creando protezione, molto più del vaccino. Se noi oggi bloccassimo la trasmissione, a settembre sarebbe un disastro. Come a Shanghai dopo il lockdown”.

Per le categorie soggette all’obbligo come gli operatori sanitari, peraltro intesi fino ai tecnici di laboratorio, c’è la sospensione dal lavoro anche per chi non fa la terza dose a 120 giorni dall’infezione e per i guariti non vaccinati a 90: “Questo è sbagliato. Non c’è nessun impatto dei vaccini a livello di trasmissione e comunque non vale la pena di bloccare la trasmissione. Non servono gli obblighi, come non serviva il Green Pass. Bisogna solo proteggere i fragili”.