L’agenzia per la regolamentazione dei farmaci americana FDA, ha sospeso l’ultilizzo del farmaco Evushed, un mix di anticorpi che funge sia da prentivo che come cura nei pazienti affetti da Covid. La decisione della FDA è arrivata dopo numerosi test che hanno dimostrato una scarsa efficacia nei confronti delle nuove varianti di Covid 19. Come si legge nella nota del provvedimento, confermata ampiamente anche dall’azienda produttrice Astrazeneca: “Evusheld non neutralizza le sottovarianti di Omicron BQ.1, BQ.1.1, BF.7, BF.11, BA.5.2.6, BA.4.6, BA.2.75.2, XBB e XBB .1.5



Il farmaco per lo più utilizzato come profilassi oltre che come terapia, è attualmente in uso anche in Italia. Visto però, che la circolazione attuale del virus Sars-CoV-2, è composta per il 90% di varianti differenti rispetto a quelle per le quali veniva utilizzato il mix di anticorpi, l’agenzia del farmaco raccomanda di limitarne l’utilizzo. Soprattutto sottolineando i potenziali rischi inutili, ai quali i pazienti in cura potrebbero andare incontro con reazioni anche gravi: “si raccomanda di non esporre i pazienti a possibili effetti collaterali di Evusheld come reazioni allergiche, che possono essere potenzialmente gravi, in un momento in cui meno del 10% delle varianti circolanti negli Stati Uniti sono suscettibili al farmaco



Covid, pazienti trattati con Evushed anche in Italia

I dati del report AIFA, che riguardano i farmaci utilizzati per profilassi e cura dei sintomi da Covid, mostrano che è nettamente in calo il trattamento con anticorpi monoclonali. Negli ultimi tempi si era puntato più sul mix di anticorpi, somministrando proprio il prodotto Astrazeneca Evushed. Prescritto soprattutto a scopo preventivo. Negli ultimi 7 giorni le richieste di questo farmaco sono cresciute del 28%. Ed i pazienti trattati in strutture per la profilassi da Covid sono aumentati del 3,3%.

L’agenzia italiana del farmaco mostra che le regioni con richiesta di trattamenti con mix di anticorpi Evushed sono Lombardia, Piemonte e Lazio. Mentre nelle altre regioni, Veneto e Campania soprattutto si registrano più pazienti trattati preventivamente con la terapia monoclonale. In Italia il farmaco resta quindi utilizzato, ma la FDA potrebbe, alla luce di questi nuovi dati consigliare di “limitarne l’uso a quando la frequenza combinata di varianti non sensibili al mix è inferiore o uguale al 90%“, come ha già fatto negli Stati Uniti, presto anche in Europa e in Italia.