L’ex ministro della salute Roberto Speranza torna a parlare della questione del piano pandemico in occasione del processo che lo vede coinvolto per aver querelato lo scrittore Davide Rossi, autore del libro “La Fabian Society e la Pandemia: come si arriva alla dittatura“, perchè, secondo l’ex ministro contiene affermazioni diffamanti sul suo conto. Il quotidiano La Verità ha visionato le carte giudiziarie e ha riportato alcune dichiarazioni in un articolo. Da quanto emerge, durante il confronto in tribunale, Speranza ha difeso le scelte fatte durante la pandemia, giustificandone alcune, come ad esempio la chiusura delle scuole affermando di aver sempre chiesto il parere del comitato scientifico, ma ha cambiato anche versione su alcuni argomenti, che saranno trattati anche in sede di inchiesta portata avanti dalla Commissione Covid perchè erano proprio al centro di alcune accuse.
Il particolare sul documento di piano pandemico, che doveva essere aggiornato da 15 anni e per il quale Speranza inizialmente aveva attribuito la mancanza e la responsabilità ai precedenti governi. Successivamente però dichiarò anche che il vecchio piano era “inadeguato” contro il Covid e per questo c’era necessità di un nuovo documento.
Roberto Speranza in tribunale rivendica aggiornamento piano pandemico e finanziamenti per cure domiciliari
Roberto Speranza, ex ministro della salute accusato di aver “ignorato” il piano pandemico nazionale di fronte all’emergenza sanitaria del Covid, dopo aver taciuto in merito all’esistenza del documento, disse che non era stato preso in considerazione un aggiornamento poichè questo era stato giudicato “non adeguato” per una azione contro l’epidemia da Coronavirus, ma basato su una influenza. Ora però, in occasione del processo a Perugia, per il quale Speranza è stato chiamato a deporre per la querela fatta allo scrittore Davide Rossi, la versione sul piano pandemico sarebbe stata cambiata.
Come sottolinea il quotidiano La Verità che ha riportato le dichiarazioni pubblicate sulle carte del tribunale, l’ex ministro avrebbe invece affermato non solo che effettivamente esisteva il piano pandemico, ma anche che l’idea di aggiornarlo sia stata la sua. “Il nuovo piano pandemico è stato approvato da me nella parte credo alla fine del 2021, se non ricordo male, non ricordo la data esatta, ma posso dirlo, il piano pandemico, lo voglio ricordare, non era stato approvato per oltre 15 anni e io sono il ministro della Salute che lo ha approvato“, ha detto ai giudici, aggiungendo anche un altro particolare che non coinciderebbe esattamente con i provvedimenti presi dal governo durante la pandemia e cioè: “Sono stato il Ministro che più ha investito sulle cure domiciliari“.