I Cdc, i centri per il controllo delle malattie negli Stati Uniti, hanno deciso di eliminare i 5 giorni di quarantena nel caso in cui si contrae il covid. Come si legge sul Washington Times, stop all’isolamento per tutti i soggetti che contraggono l’infezione anche se positivi al tampone. L’obbligo era presente ancora nelle linee guida degli Stati Uniti per la gestione della malattia, ma dalla scorsa settimana è stato di fatto eliminato e sostituito dal consiglio: “Bisogna restare a casa e lontani dagli altri quando si ha un virus respiratorio”.
Viene quindi messo definitivamente alle spalle il vecchio corso che prevedeva delle indicazioni mirate specifiche per il covid, sostituito da una nuova guida che “offre un approccio unificato per affrontare i rischi derivanti da una serie di malattie virali respiratorie comuni, come Covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale Rsv, che possono causare impatti significativi sulla salute e stress per ospedali e operatori sanitari”, così come si legge nella nota diramata dai Cdc nella giornata di venerdì scorso.
COVID, STOP A QUARANTENA NEGLI USA: “MENO RICOVERI E MENO DECESSI…”
La decisione di aggiornare le raccomandazioni, di fatto “derubricando” il covid, giunge “perché gli Stati Uniti stanno registrando molti meno ricoveri e decessi associati a Covid-19 e perché disponiamo di più strumenti che mai per combattere l’influenza, il Covid e l’Rsv”, fanno sapere ancora i centri per il controllo delle malattie a stelle e strisce. La direttrice dei Cdc, Mandy Cohen, sottolinea come tale annuncio “riflette i progressi che abbiamo fatto nella protezione dalle gravi malattie causate dal Covid-19. Tuttavia, dobbiamo ancora utilizzare le soluzioni di buon senso che sappiamo funzionare per proteggere noi stessi e gli altri da gravi malattie causate da virus respiratori, tra cui la vaccinazione, il trattamento e la permanenza a casa quando ci ammaliamo”.
Nelle raccomandazioni dei Cdc si suggerisce inoltre di tornare alla normale attività lavorativa o comunque alla vita quotidiana, se i sintomi dell’infezione stanno migliorando in maniera complessiva e anche se la febbre è scomparsa senza l’uso di un farmaco: se per 24 ore non si ha alcuna linea di febbre e le condizioni generali sono in ripresa, allora si può tornare a fare la solita vita.
COVID, STOP A QUARANTENA NEGLI USA: “QUANDO SI TORNA AL LAVORO…”
I Cdc fanno comunque sapere che: “Una volta che le persone riprendono le normali attività, sono incoraggiate ad adottare ulteriori strategie di prevenzione per i 5 giorni successivi per frenare la diffusione della malattia”, e in questo caso si fa riferimento ad adottare delle misure per tenere l’aria degli ambienti più pulita, quindi una maggiore areazione, ma anche un miglioramento delle pratiche igieniche, quindi indossare la mascherina, mantenere le distanze dagli altri e sottoporsi anche al test per i virus respiratori.
I Cdc infine concludono che nei Paesi che hanno eliminato i tempi di isolamento, non si sono registrati ricoveri o decessi in aumento correlati al covid. “Sebbene ogni virus respiratorio non agisca allo stesso modo, l’adozione di un approccio unificato per limitarne la diffusione rende le raccomandazioni più facili da seguire e quindi con maggiori probabilità di essere adottate”.