E’ alquanto interessante per le mamme in gravidanza lo studio sul covid realizzato dai Cdc, i Centers for Disease Control and Prevention americani, pubblicato sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine. Secondo quanto emerso, le future madri che si vaccinano in gravidanza, soprattutto nelle seconde 20 settimane, quindi dopo il giro di boa, hanno maggiori possibilità di proteggere il nascituro, ed in particolare, di ridurre drasticamente il rischio di ricovero qualora il piccolo dovesse contrarre il covid nei primi mesi di vita. La ricerca in questione ha analizzato i dati di 537 bambini con meno di sei mesi che sono stati ricoverati per covid, nonché altri 512 neonati che invece erano in cura in ospedale per altre cause.
Dopo di che si è preso in considerazione lo stato vaccinale delle loro madri e ne è emerso un dato eloquente. Mediamente, come riferisce l’edizione online di SkyTg24, i ricercatori hanno evidenziato un’efficacia del 52 per cento della vaccinazione nel prevenire il ricovero e del 70% nell’evitare la terapia intensiva. In poche parole, è come se il piccolo alla fine ricevesse direttamente il siero anti covid.
STUDIO CDC “VACCINO MAMME IN GRAVIDANZA”. I DATI SONO ELOQUENTI
L’efficacia del vaccino “trasmesso” dalla madre cala nei confronti della variante Omicron: se infatti ai tempi in cui la variante predominante era la Delta, la vaccinazione era efficacie all’88% se somministrata dopo la ventesima settimana, e al 68% se effettuata prima di questo periodo, con Omicron i valori scendono rispettivamente a 57 e 25 per cento, per una media del 38%.
In ogni caso, anche se la protezione contro Omicron risulta essere bassa, i ricercatori avvertono che i bambini così piccoli rappresentano “un gruppo per il quale è probabile che i vaccini non saranno autorizzati nel prossimo futuro”, di conseguenza qualsiasi protezione aggiuntiva non va sottovalutata. Viene inoltre specificato che lo studio ha riguardato solo donne in gravidanza con due dosi, di conseguenza è ipotizzabile che con il primo booster la protezioni aumenti ulteriormente la sua efficacia. “Questi risultati – concludono i ricercatori – forniscono un ulteriore supporto alle attuali raccomandazioni sulla vaccinazione contro il Covid-19 durante la gravidanza”.