L’Agenzia delle entrate con la circolare 24/E del 7 luglio riepiloga le regole di riferimento per ottenere il rimborso IRPEF in caso di acquisto di tamponi fai da te oppure tamponi per la positività al sars COV 2 effettuati nelle farmacie abilitate. In che modo dunque è possibile ottenere il 19% di rimborso in dichiarazione dei redditi?
Covid, tamponi fai da te: rimborso IRPEF anche in contanti?
I tamponi rientrano nella categoria delle prestazioni diagnostiche detraibili poiché si tratta di una spesa sanitaria. Come sappiamo la legge di bilancio del 2022 prevedeva la detrazione di tutte le spese soltanto nel caso queste fossero state effettuate attraverso un metodo tracciato. Eppure non vale per le spese effettuate in farmacia dove è possibile acquistare farmaci anche attraverso il pagamento in contanti.
Tuttavia come comportarsi con i tamponi fai da te, spesso acquistati in negozi, supermercati e altri tipi di rivendite?
In questo caso l’Agenzia delle entrate chiarisce con la circolare numero 24/e inerente la guida alla dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2022. Stabilisce dunque che l’obbligo di tracciabilità sussiste solo per le prestazioni sanitarie offerte dalle strutture private non accreditate con il servizio sanitario nazionale invece per quanto concerne le spese sostenute in farmacia, queste operano sempre in regime di convenzionamento col sistema sanitario nazionale e quindi è possibile anche pagare in contanti.
Covid, tamponi fai da te: e per quelli acquistati al supermercato?
Ma per i tamponi acquistati all’interno di altre tipologie di rivendita, è obbligatorio che queste abbiano la marcatura CE. Dal momento che all’interno dei supermercati non è possibile fornire la tessera sanitaria, il codice Ad che attesta la trasmissione al sistema sanitario nazionale dovrà essere conservato dal contribuente che ha acquistato il prodotto e che a testi che il prodotto è conforme alle regole comunitarie e quindi sia provvisto di una marcatura CE.