GOVERNO ABOLIRÀ LA ZONA GIALLA E ARANCIONE

Nella prossima settimana, appena sarà completata l’operazione Quirinale, il Governo adotterà un provvedimento (si va verso un nuovo Decreto Covid, suggeriscono fonti di Palazzo Chigi al “Corriere della Sera”) per abolire il sistema a colori in vigore ormai da più di un anno.



«C’è la volontà di superare il sistema a colori, potrebbe restare la sola zona rossa come livello di attenzione per gli ospedali, ma senza le restrizioni, che oggi sono previste, per tutti i vaccinati o guariti», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, raggiunto da “Effetto Giorno” su Radio24. Si arriva nella fascia di rischio più alto, ovvero la zona rossa, quando si superano i 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica oltre il 40% e quello in terapia intensiva oltre il 30%: a quel punto una Regione andrà direttamente in zona rossa. Niente più zona arancione, bianca, gialla dunque: «Già adesso in fascia gialla e in fascia arancione tutti i divieti valgono infatti soltanto per chi non è vaccinato o guarito». Novità anche sul fronte scuola, come già anticipavamo nei precedenti focus qui sotto: «Nei casi di positività che fanno scattare la Dad i ragazzi si intendono in autosorveglianza e non più in quarantena». Qui basterà attendere la circolare del Ministro Speranza nelle prossime ore: «Così come per il ritorno in classe di guariti e vaccinati con solo il tampone (senza il certificato del medico) la circolare dovrebbe arrivare al massimo all’inizio della settimana prossima». Per le altre modifiche alle regole Covid, conclude il sottosegretario Costa, servirà ancora del tempo: evitare il ricorso alla Dad per gli studenti vaccinati, «serve modificare dei Dpcm, e quindi serve un Consiglio dei ministri che potrebbe arrivare dopo il voto per il Quirinale all’inizio della settimana prossima».



COSTA: “SUPERARE LE ATTUALI REGOLE SUL COVID, OK REGIONI”

Oggi si è tenuto solo un incontro definito “interlocutorio” dal Ministero della Salute tra il Ministro Speranza e i Presidenti di Regione per il nodo del futuro ruolo dei medici di medicina generale; sulle 7 proposte partorite dalle regioni invece si è deciso di prendere ancora tempo, probabilmente a questo punto non appena sarà finita la “partita” del Quirinale.

Tutto rinviato al 2 febbraio dunque con la prossima Conferenza Stato-Regioni anche se un impulso al proprio stesso Ministero lo ha dato oggi il sottosegretario Andrea Costa (Noi con l’Italia) che accoglie in pieno le proposte delle Regioni sulla semplificazione delle regole Covid. «C’è il tema di superare il sistema a colori, richiesta che arriva dalle Regioni. Credo che andremo verso questa direzione», ha spiegato il sottosegretario fuori dal Parlamento raggiunto dal Tg1, «Mantenere la zona rossa come zona di controllo e monitoraggio, ma togliere ogni restrizione in quella zona, significa dare fiducia ai cittadini, quei 47 milioni che si sono vaccinati e a tutte le attività economiche». Per quanto riguarda invece il nodo della scuola, Costa ribadisce l’indirizzo di semplificare anche in questo caso il complesso “cantiere” di regole messo in piedi negli ultimi mesi: «c’è bisogno di semplificare le norme. Lo chiedono le Regioni, gli istituti scolastici, le famiglie. Il quadro di oggi ci permette assolutamente di mettere in atto una semplificazione delle regole per le scuole». Il sottosegretario al Ministero della Salute conclude spiegando come una classe in Dad non deve significare quarantena, ma semplice autosorveglianza: «Questa sarebbe una risposta importante per le famiglie e credo sia utile abolire anche il tampone per il rientro in classe dei ragazzi che sono in Dad».



OGGI NUOVO TAVOLO REGIONI-GOVERNO SU REGOLE COVID

È previsto per la giornata di oggi, tra un voto al Quirinale e una riunione di partito, il tavolo tra le Regioni e il Ministro della Salute Roberto Speranza per sottoporre le proposte dei Governatori – giunte ieri in un documento unitario – sulle possibili nuove regole anti-Covid.

Sfruttando il fatto che tutti e 21 i Presidenti di Regioni si ritrovano a Roma in quanto “grandi elettori” per il nuovo Presidente della Repubblica, con una conferenza “in presenza” i Governatori proveranno a convincere le autorità sanitarie del Governo a porre un limite al complicato sistema di regole costruito per limitare l’esplosione di variante Omicron. Con il “picco” di contagi e ricoveri superato – certificato anche dal commissario all’emergenza Figliuolo – i Presidenti di Regione nel documento inviato al Ministero esprimono tutta la necessità di un ritorno parziale alla “normalizzazione”: «serve un aggiornamento della strategia di contrasto al coronavirus, tenuto conto dell’elevato tasso di vaccinazione», scrivono, aggiungendo «necessario per avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell’intero Paese». Tra le richieste principali sorte in questi giorni si legge il superamento del sistema a colori, la revisione della classificazione dei ricoveri Covid (segnando solo quelli veramente sorti da sintomi Sars-CoV-2), la semplificazione delle regole nelle scuole e l’uscita dalla quarantena se positivi asintomatici.

LE POSIZIONI DI ZAIA, FEDRIGA, FONTANA ED EMILIANO

L’incontro di oggi sarà solo interlocutorio vista anche la situazione politica che potrebbe scombinare gli equilibri del Governo con l’elezione di un nuovo Capo dello Stato, ma sul calendario è già fissata una conferenza Stato-Regioni per mercoledì prossimo 2 febbraio. Nel frattempo le richieste delle Regioni sono già messe nero su bianco: «guardare al futuro e procedere rapidamente verso una normalizzazione della situazione che consenta una ripresa più ordinata e il rilancio del nostro Paese», spiega il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, «superare definitivamente il sistema a colori delle zone di rischio assieme all’esigenza che la sorveglianza sanitaria sia riservata ai soggetti sintomatici». Sul fronte scuola il Governatore del Friuli sottolinea la necessità di semplificare la sorveglianza Covid: «per non interrompere continuamente l’attività didattica in presenza è opportuno tenere in isolamento solo gli studenti positivi sintomatici. Infine occorrerà rivedere la classificazione dei ricoveri Covid evitando di includere i pazienti positivi ricoverati per altre patologie». Per il Governatore del Veneto Luca Zaia, «le Regioni hanno preso una posizione forte rispetto alla situazione del Covid. Bisogna cambiare approccio di fronte a un cambio totale di scenario. È in corso di predisposizione un documento da inviare al Ministro Speranza»; posizione simile quella del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, «superare il sistema dei colori, concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana». Posizioni molto vicine se non del tutto uguali quelle dei Governatori di Centrosinistra: da Giani (Toscana) – «Non ha senso colorare di bianco, giallo e arancione le Regioni e mettere in difficoltà la mobilità dei cittadini e le attività produttive, dopo i grandi sacrifici fatti per vaccinarsi. Bisogna invece distinguere tra chi è vaccinato e chi non lo è. Chi è vaccinato può liberamente circolare. Sarà il green pass, sulla base della legislazione in essere, a fare la differenza e a consentire di accedere ai luoghi» – ed Emiliano (Puglia), «il Governo ascolti le Regioni, col Covid si convive. Basta con i colori». Dall’esecutivo il primo commento è stato dato ieri uscendo dalla Camera per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, raggiunto da LaPresse: «la trovo condivisibile. E’ giusto mantenere la zona rossa ma per il resto con il Green pass direi che il sistema a colori è superato».

LE 7 PROPOSTE DELLE REGIONI: IL DOCUMENTO

Ecco invece nel dettaglio quali sono le 7 proposte scritte dalle Regioni nel documento unitario inviato ieri al Ministero della Salute e oggetto di discussione oggi nell’incontro con il Ministro Roberto Speranza (dalla bozza pubblicata da “Quotidiano Sanità” in anteprima)

1- superamento del sistema a colori delle zone di rischio
2- revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria, suddividendo tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata
3- sospensione del contact tracing nell’attuale contesto epidemiologico di elevata incidenza per la variante omicron, al fine di concentrare energie e risorse per un più efficace contrasto al virus
4- proposta di aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall’inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina FFP2, favorendo l’autosorveglianza)
5- revisione e superamento dell’attuale sistema di sorveglianza nelle scuole, procedendo alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici; sospensione del contact tracing e mantenimento dell’autosorveglianza
6- revisione della classificazione dei ricoveri COVID, tenuto conto che al momento tutti i pazienti ricoverati, anche per altre patologie, se positivi, vengono conteggiati come ricoverati per le conseguenze da COVID
7-revisione della disciplina vigente che garantisca le modalità di riconoscimento della Certificazione verde rilasciata da un Paese dell’Unione Europea in corso di validità; in via transitoria, consentire l’utilizzo della Certificazione verde da Paesi esteri con una durata maggiore rispetto a quella vigente in Italia, prevedendo l’effettuazione di tamponi