Si ricomincia da capo: il team dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) incaricato di indagare in Cina sulle origini del Covid-19 ha fatto sapere che intendere eliminare il rapporto provvisorio redatto a seguito della missione in quel di Wuhan, epicentro dell’epidemia che l’anno scorso poi si è estesa a tutto il mondo. La motivazione? Le “scarse informazioni” ricevute dalle autorità sanitarie locali e il mancato accesso per fare luce sulle possibili cause della diffusione del virus, compresa la presunta ipotesi della ‘fuga’ del Sars-Cov-2 dal famigerato laboratorio del capoluogo nella provincia dell’Hubei.
È questo in sintesi il contenuto di una lettera che una ventina di scienziati, membri del suddetto team, hanno scritto di proprio pugno e inviato per chiedere che si proceda presto ad aprire una nuova inchiesta internazionale. sull’origine cinese del nuovo coronavirus, sottolineando dunque che i risultati raggiunti al termine della missione avvenuta lo scorso mese a Wuhan sono da considerarsi insufficienti. A riportare la notizia che potrebbe avere delle implicazioni nei rapporti già tesi tra i vertici della World Health Organization e il governo di Pechino è un articolo del Wall Street Journal che riporta il contenuto della lettera aperta del team.
TEAM OMS, “RAPPORTO PROVVISORIO SU WUHAN DA CESTINARE PERCHE’…”
Insomma, tutto da rifare a causa della scarsa collaborazione da parte degli omologhi cinesi e delle poche informazioni per stilare un esauriente rapporto in merito all’origine della pandemia e se vi siano state responsabilità dal lato cinese. Da qui la richiesta di stralciare quel rapporto e procedere a una nuova inchiesta, sottintendendo che andrà fatta con tutti i crismi e senza intralci agli emissari dell’OMS. A tal proposito il lungo articolo apparso sul quotidiano a stelle e strisce riferisce che tutto ciò avviene mentre torna a salire la tensione tra l’istituto specializzato dell’ONU per la salute e la Cina.
L’appello degli scienziati arriva a seguito della decisione di Biden di far rientrare gli USA nell’OMS e indica la strada per il futuro: la prossima indagine dovrà essere improntata a una maggiore trasparenza. Anzi dalla Casa Bianca arriva la sollecitazione alle autorità di Pechino affinché condividano tutti i dati rilevanti, compresi quelli sulle prime infezioni da Covid-19 a dicembre 2019 ed, eventualmente, pure antecedenti a quel periodo. Negli scorsi giorni Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’OMS, aveva spiegato che era in arrivo il report provvisorio a cui avrebbe fatto seguito il dossier completo: “Un semplice riassunto non soddisferebbe la curiosità dei lettori” ha detto Peter ben Embarek (responsabile del team) al WSJ, promettendo che un rapporto dettagliato “arriverà nelle prossime settimane e conterrà importanti scoperte”.