Dimostrata la trasmissione del Covid da un cervo a un uomo. Roberto Burioni, virologo e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta su Twitter la scoperta: “non è una buona notizia – riconosce senza giri di parole – perché gli animali potrebbero costituire una ‘riserva’ dalla quale nuove varianti potrebbero saltare fuori”. Nonostante questo fatto, però, “solo il tempo ci dirà se il fenomeno è rilevante”.



Uno studio canadese, pubblicato sulla rivista ‘Nature Microbiology’, ha infatti documentato la trasmissione e l’evoluzione di una variante Covid in alcuni esemplari di cervo dalla coda bianca. Ha anche trovato prove in grado di dimostrare la trasmissione del virus da questi animali all’uomo, individuando una infezione umana che fosse collegata a livello epidemiologico con il focolaio tra i cervi. Questa scoperta potrebbe quindi aprire a scenari inediti e finora non considerati, ma come ha sottolineato il virologo Roberto Burioni i tempi non sono ancora maturi per capire se si tratta di casi isolati o se questo fenomeno assumerà davvero una qualche rilevanza in futuro.



Burioni, covid trasmesso da cervo a uomo: lo studio e l’incredibile scoperta

Lo studio che ha scoperto la trasmissione del Covid dal cervo all’uomo, condiviso su Twitter da Roberto Burioni, è stata curato da un gruppo di ricercatori canadesi. Si tratta di uno studio osservazionale effettuato in Ontario l’anno scorso, precisamente tra novembre e dicembre 2021. La ricerca ha preso in considerazione 300 cervi e ha scoperto che in quello stesso periodo, quindi nell’autunno del 2021, era stata individuata un’infezione umana nella stessa area (Ontario sudoccidentale). In questo modo i ricercatori hanno scoperto un vero e proprio “collegamento epidemiologico” plausibile con i campioni di cervo dalla coda bianca considerati nello studio.



Ad aver contratto il virus in seguito al contatto con i cervi è stato un uomo, che in quel periodo era stato in stretto contatto con gli animali fino a un settimana prima che comparissero i primi sintomi del Covid. I ricercatori hanno stabilito che l’uomo non poteva aver contratto il virus da altri esseri umani perché nell’autunno scorso l’Ontario Covid-19 Genomic Network era impegnato a sequenziare il 100% dei campioni positivi. Gli scienziati hanno quindi notato che non erano stati identificati altri campioni di origine umana geneticamente correlati. La conclusione è quindi stata la possibilità di un’evoluzione del covid nel cervo a coda bianca e nella successiva trasmissione all’uomo.