Per contribuire ad arginare l’ondata Covid in Cina, dove il virus SARS-CoV-2 sta circolando a velocità elevatissime (anche se per ora i sequenziamenti effettuati in Italia sui tamponi ai quali vengono sottoposti i viaggiatori provenienti dal Paese del Dragone hanno individuato unicamente la variante Omicron, contro cui il 91 per cento degli italiani è vaccinato o ha anche l’immunità naturale, ndr), l’Ue ha offerto gratuitamente alla Cina vaccini contro il Covid.



A riportarlo è il “Financial Times”, che ha spiegato che il gesto effettuato dall’Unione europea va inquadrato nell’ottica di fornire un aiuto concreto al governo di Pechino nel contenere il diffondersi dell’epidemia nel Paese, dopo che sono state eliminate le restrizioni e si è scelto di abbandonare la politica “Zero Covid“. Questo pomeriggio, intanto, è previsto a livello europeo un incontro del Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue, gruppo tecnico-consultivo sulla sicurezza sanitaria nell’Ue.



VACCINI GRATIS ALLA CINA DA PARTE DELL’UE: MA IL PAESE DEL DRAGONE È FURIOSO PER LE RESTRIZIONI APPLICATE A CHI VIAGGIA

Intanto, mentre dalla capitale della Cina non giungono risposte sull’offerta dei vaccini generosamente avanzata dall’Unione europea, è opportuno sottolineare come proprio Pechino abbia condannato in data odierna l’imposizione di test Covid da parte di circa dodici Paesi ai viaggiatori provenienti dalla nazione orientale, avvertendo al tempo stesso che potrebbe prendere “contromisure” come ritorsione.

“Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri, Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe “prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità”. C’è però da dire, mentre in landa orientale riflettono sull’offerta dei vaccini da parte dell’Unione europea, che tra pochi giorni nella nazione asiatica scatteranno i festeggiamenti per il Capodanno cinese e questo incentiverà ulteriormente i cittadini a spostarsi e a viaggiare. Ecco uno dei motivi per i quali le restrizioni a chi proviene da Oriente, non possono non essere applicate.