Inchiesta Covid Uk, gli errori nella gestione del piano anti pandemia del governo rivelati da Matt Hancock, personaggio che da quando è iniziata l’indagine è al centro dell’attenzione perchè considerato “ministro dello scandalo” dopo le intercettazioni audio e i messaggi compromettenti durante il lockdown nazionale, i “Lockdown files” nei quali ordinava alla polizia di “andarci giù pesante” nei confronti dei cittadini che violavano le restrizioni. Poi costretto alle dimissioni in seguito ad alcuni video compromettenti che lo mostravano mentre trasgrediva le norme sul distanziamento sociale all’interno del suo ufficio.



Ora nel mezzo dell’ inchiesta giudiziaria, le accuse di Hancock sono rivolte principalmente al governo e ad altri politici, che avrebbero completamente sbagliato l’approccio strategico per evitare i contagi in vista di un’emergenza nazionale. Come riporta il quotidiano The Times, l’ex ministro ha dichiarato che, all’inizio della pandemia non esisteva un vero piano preventivo, nè per i cittadini, nè per i fragili anziani ricoverati nelle case di cura. I politici avrebbero infatti pensato subito più alle conseguenze del post Covid che ad impedire un disastro sanitario.



Inchiesta Covid Uk, Hancock ammette “Abbiamo trascurato fragili e anziani in case di cura”

Matt Hancock, nell’inchiesta sulla gestione Covid in Uk ora si difende, scusandosi con i parenti delle vittime e soprattutto accusando il governo con il quale lavorava per il piano strategico anti pandemia. Dice che ci sono stati “clamorosi errori” di gestione, e che la preoccupazione già all’inizio fu più per i morti che per i vivi. “Il governo si chiedeva se avessimo abbastanza sacchi per i cadaveri“, dichiara, aggiungendo “C’era attenzione sul fatto di non sapere dove seppellire i morti“.



Affermando quindi che un corretto piano preventivo non c’è stato, perchè “Abbiamo pensato solo a quello che poteva succedere dopo invece di fare di tutto per evitare i contagi“. Poi Hancock ha spostato l’attenzione sulle autorità locali, colpevoli secondo lui di non aver fornito dati chiari sulle persone più a rischio, non sapendo esattamente il numero degli anziani ricoverati nelle strutture nè dei pazienti in cura per patologie gravi. E si è sollevato dalle responsabilità affermando “non avevo abbastanza potere per supervisionare i servizi sociali, il sistema di assistenza degli adulti è difettoso“.