I benefici del lockdown anti-Covid della primavera del 2020 sono stati una “goccia nel mare” rispetto ai costi: questo il risultato di un importante studio britannico. Gli scienziati della Johns Hopkins University e della Lund University hanno esaminato quasi 20.000 studi sulle misure adottate per proteggere le popolazioni dal Covid in tutto il mondo e l’esito è tutt’altro che confortante: il lockdown ha salvato “solo” 1.700 vite in Inghilterra e Galles.
I ricercatori hanno confronto i lockdown della prima ondata della pandemia con le politiche meno rigide adottate da altre Paesi come la Svezia. Secondo gli esperti, le misure draconiane hanno avuto un “impatto trascurabile” sulla mortalità da Covid-19 e sono state un “fallimento politico di proporzioni gigantesche”: “La scienza dei lockdon è chiara, i dati ci sono: i decessi risparmiati sono una goccia nel mare rispetto agli sbalorditivi costi collaterali imposti”.
“Lockdown anti-Covid del 2020 ebbe impatto trascurabile”
La ricerca ha posto l’accento sull’impatto negativo del lockdown sulla salute e sull’istruzione dei bambini, ma anche sulla crescita economica e sul suo contributo ai forti aumenti del debito pubblico. Ma c’è di più. Secondo il Telegraph, un’unità governativa segreta ha lavorato con le società di social media nel tentativo di limitare le critiche alle controverse politiche dei lockdown. La Covid Disinformation Unit ha monitorato i social e ha chiesto alle società di rimuovere i post che considerava “contenuti potenzialmente dannosi”. Il primo lockdown della Gran Bretagna, nel marzo 2020, è stato introdotto sulla base dei dati del prof. Neil Ferguson, che aveva previsto più di 500.000 morti nel Regno Unito senza azioni per fermare la diffusione del virus. La sua proiezione aveva suggerito che anche con mitigazioni come il distanziamento sociale e le quarantene domestiche per i casi di Covid, sarebbero potuti esserci almeno 250.000 morti senza ulteriori misure. Il coautore, il dott. Lars Jonung, professore emerito presso il Knut Wicksell Center for Financial Studies dell’Università svedese di Lund, ha affermato che lo studio è stato il primo a valutare appieno l’impatto delle restrizioni obbligatori: “Dimostra che i lockdown erano una promessa fallita. Hanno avuto effetti sulla salute trascurabili ma costi economici, sociali e politici disastrosi per la società. Molto probabilmente i blocchi rappresentano il più grande errore politico dei tempi moderni”.