Le infezioni da Covid negli USA nel 2020 potrebbero essere state di gran lunga superiori rispetto a quelle calcolate dal Governo nei suoi report ufficiali. Lo rivela uno studio condotto dalla Columbia University di New York e pubblicato sulle riviste “Nature” e “Nih”. In particolare, alla fine dell’anno scorso era stato dichiarato che i contagi da Coronavirus negli Stati Uniti d’America avevano valicato quota 20 milioni, ma quel numero era stato probabilmente sottostimato. In particolare, molti casi non sarebbero stati rilevati a causa di test limitati all’inizio dell’anno e un gran numero di infezioni, che hanno prodotto sintomi lievi o assenti.
Di conseguenza, stando a quanto rilevato dai ricercatori, il reale numero di infezioni entro la fine del 2020 si attesterebbe a oltre 100 milioni. Questo è pari a poco meno di un terzo della popolazione statunitense e mostrerebbe quanto rapidamente questo nuovo Coronavirus si sia diffuso nel Paese l’anno scorso. Inoltre, da esso si può anche dedurre quanto i vaccini siano stati fondamentali per proteggere la salute della nostra nazione in questo tempo di pandemia.
COVID USA, LO STUDIO: “PIÙ CONTAGI DI QUELLI DICHIARATI”
Più specificatamente, i ricercatori hanno stilato una mappa, inserendo i dati nazionali esistenti in merito al numero di casi di Coronavirus (sia rilevati che non rilevati) in 3.142 contee statunitensi e grandi aree metropolitane. Hanno poi inserito i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sul numero di persone che hanno sviluppato gli anticorpi.
Da queste statistiche, i ricercatori hanno calcolato che solo circa l’11% di tutti i casi Covid-19 è stato confermato nel marzo 2020. Entro la fine dell’anno, con i miglioramenti dei test e la maggiore consapevolezza pubblica in materia di Covid-19, il tasso di accertamento è salito circa del 25 per cento in media. Anche questa misura variava molto nel Paese: per esempio, i tassi di accertamento a Miami e Phoenix erano superiori alla media nazionale, mentre i tassi a New York City, Los Angeles e Chicago erano inferiori alla media. I ricercatori stimano che il 31 dicembre 2020 lo 0,77% della popolazione statunitense avesse un’infezione contagiosa, percentuale pari a una persona ogni 130.