Il Governo si gioca l’ultima carta per scongiurare il lockdown in Italia. E quindi si lavora ad ulteriori restrizioni con una serie di altre misure in un nuovo Dpcm. Un cambio di strategia del premier Giuseppe Conte, che ha intenzione di firmare il nuovo decreto lunedì sera. Nella mattinata di lunedì Conte sarà in Parlamento per presentare i contenuti. Secondo quanto riportato dall’Agi, si sta cercando di far svolgere le comunicazioni alla Camera alle 12 e al Senato alle 17. Secondo il Corriere della Sera, chiuderà i confini tra le regioni, i centri commerciali nel weekend e chiederà alle Regioni con indice Rt più elevato di indicare una serie di zone rosse locali e attività da limitare. Lo si è deciso al termine della riunione con i capidelegazione di maggioranza, allargata ad alcuni membri del Cts. «C’è stato un ampio confronto nel corso del quale gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’ISS presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità». Il presidente del Consiglio è poi rimasto solo con i capi delegazione, poi il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto al Cts una riunione d’urgenza e di fornire al Governo indicazioni specifiche sui territori con maggiori criticità. Conte confida di ricevere già in serata una risposta dal Cts. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM, DOMANI VERTICE GOVERNO-REGIONI
Si è conclusa pochi minuti fa la riunione di governo a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm in arrivo lunedì. È andato in scena un lungo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza con cui si è discusso delle ulteriori misure da adottare per arginare la diffusione del coronavirus. Alla riunione di oggi pomeriggio erano presenti anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts, Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, e Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza. Sul tavolo, dunque, i dati sulle aree considerate più a rischio in base all’indice Rt e le condizioni del sistema sanitario locale. Il Governo sarebbe orientato ad una stretta sui territori, per questo domani ci sarà un confronto con le Regioni. Occhi puntati sulle aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova, Torino, zone del Veneto e alcune regioni meridionali, quindi per ora non lockdown in Italia, di sicuro non come quello in primavera. Questo è un tema che è approfondito poi nella riunione in corso col Cts, che sta riaggiornando l’elenco dei territori più a rischio.
Secondo quanto riportato dall’AdnKronos, tra le misure al vaglio del Governo anche il divieto di spostamenti tra regioni, tranne che per ragioni di lavoro, salute e urgenza. Questa posizione è caldeggiata dal ministro della Giustizia e capodelegazione M5s, Alfonso Bonafede. Secondo Repubblica, si lavora su un doppio binario parallelo: restrizioni in tutta Italia e ordinanze locali più restrittive per lockdown mirati. Ad esempio, nuove regole per gli orari dei negozi, ulteriori strette a ristoratori e ad alcune attività sportive e dedicate alla cura della persona. Per quanto riguarda, invece, le scuole, il premier Giuseppe Conte sembra aver abbandonato la linea della ministra Lucia Azzolina, ammettendo che in alcune aree la didattica in presenza è a rischio. Domani mattina, dunque, è in programma una riunione con le Regioni, nel pomeriggio ci sarà un’altra riunione con i capidelegazione e i capigruppo di maggioranza. Quindi, Conte potrebbe incontrare anche le opposizioni. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM IN ARRIVO, GOVERNO CONVOCA D’URGENZA CTS
Il Governo ha convocato alle 18 di oggi, sabato 31 ottobre 2020, una riunione d’urgenza con il Comitato tecnico scientifico (Cts) per valutare ulteriori misure da introdurre con un nuovo Dpcm per arginare l’epidemia di coronavirus. Il premier Giuseppe Conte si sta preparando a favorire chiusure mirate sul territorio, in accordo con sindaci e governatori, non ad un lockdown Italia. La ragione è stata spiegata da Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, il quale ha precisato che «in questo momento le aree interne non sono nella condizione delle aree metropolitane, dove c’è una maggior difficoltà legata alla densità di popolazione». E infatti a Milano, ad esempio, quella di oggi è un’altra giornata di grande lavoro nei Pronto soccorso, sempre più pieni di pazienti. «Il picco degli accessi con sintomi respiratori o infettivi non si ferma e non smetterà di intasarci a meno che non ci sia il lockdown», ha dichiarato un medico del Fatebenefratelli, come riportato da Tgcom24. Proprio Milano va verso un lockdown. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM GOVERNO, LOCKDOWN ITALIA? “NO, LOCALI”
Niente lockdown in Italia, almeno per ora. La conferma arriva da Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute. «In questo momento è evidente che eventuali restrizioni che verranno assunte dovranno tenere conto di situazioni territoriali dove l’andamento dei contagi è peggiore rispetto ad altre aree del Paese», la premessa ai microfoni di Affaritaliani. Zampa, dunque, conferma le indiscrezioni delle ultime ore sull’orientamento del governo per il nuovo Dpcm: «Vanno assunte ulteriori restrizioni, magari parziali, con lockdown chirurgici e mirati». Tra le possibili restrizioni la chiusura di alcune attività prima delle 18 o il ritorno alla capienza massima del 50% sui mezzi di trasporto come autobus e metropolitane, con conseguente incremento dello smart working. «Se si chiude una zona è sia in entrata sia in uscita. Ma non si parla di chiusura dei confini regionali perché si ragiona sui territori maggiormente attenzionati del Paese».
Insomma, le ipotesi sono diverse. C’è anche quella «di chiudere tutti i bar, i ristoranti e i centri commerciali, lasciando aperti solo i negozi per la spesa. Tre settimane di impegno per tornare a respirare». Una conferma in tal senso arriva dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, il quale ha spiegato che non si esclude «la necessità di una, due, tre settimane di stop in alcuni territori, perché l’indice Rt non è uguale dappertutto». (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM, VERSO NUOVA STRETTA NEGOZI E SPOSTAMENTI
Si comincia con chiusure mirate sul territorio, ma si lavora anche ad un nuovo Dpcm con ulteriori restrizioni. Il lockdown in Italia al momento è visto come una soluzione estrema: l’intenzione del premier Giuseppe Conte è di provare a resistere un’altra settimana prima di capire se procedere con la chiusura totale. Di conseguenza, ora il Governo è intenzionato a chiudere le città più grandi, intere aree metropolitane, e altre attività. Il nuovo Dpcm potrebbe arrivare allora entro l’8 novembre, a meno che non ci sia un’altra impennata della curva epidemiologica. La speranza è di riuscire fino ad allora a scongiurare il lockdown nazionale. Intanto si ragiona, secondo il Corriere della Sera, su forti limitazioni negli orari di apertura, mentre per i centri commerciali potrebbe scattare la chiusura, in alcuni casi solo nel weekend. Potrebbero chiudere le attività non ritenute essenziali nelle aree ad alto rischio. Per quanto riguarda gli spostamenti tra Regioni, saranno vietati quelli tra le zone a rischio, se non per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza. (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO “NUOVO DPCM PIÙ RESTRITTIVO”
Arrivano nuovi aggiornamenti sul prossimo Dpcm dopo il vertice di Governo andato in scena ieri sera. Intervenuto al festival de Il Foglio, Luigi Di Maio ha tenuto a precisare che la prossima legge «sarà più restrittiva, non certo di allentamento». «Sono ore di riflessione europea, in altri Paesi ci sono situazioni peggiori ma noi dobbiamo capire se anticipare le mosse», ha aggiunto il ministro degli Esteri. Per la titolare del Viminale Luciana Lamorgese «il lockdown è l’extrema ratio», mentre Enzo Amendola non si tira indietro: «Faremo di tutto per escluderlo, ma se sarà necessario ci assumeremo l’onere della scelta». Prosegue il dialogo all’interno dell’esecutivo sulle prossime mosse e tiene banco il dossier scuola: Azzolina-Italia Viva insistono per evitare la chiusura delle scuole, mentre il premier ha già chiarito che Puglia e Campania hanno sospeso le lezioni nella piena legittimità formale. Il quotidiano mette in risalto che Governo e Regioni stanno valutando il possibile lockdown di città e territori, in altre parole la chiusura delle «metropoli»: intervento mirato dove l’indice di trasmissibilità si attesta oltre il 2, principali indiziate Lombardia e Piemonte tra le Regioni. Per le città, invece, parliamo di Milano, Napoli, Caserta, Varese, Genova, Como, Torino e alcune realtà del Veneto, del Centro e del Sud. (Aggiornamento di MB)
COVID, VERTICE GOVERNO: NODO SCUOLA
Vertice di governo a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte ha deciso di convocare alle 19 i capi delegazione di maggioranza. Sul tavolo c’è il nodo scuola, ma si stanno facendo insistenti le voci di una imminente stretta in Lombardia, e in particolare a Milano, e in Campania, a causa dell’indice Rt che galoppa. Nel corso della riunione ci sarà, dunque, l’occasione per ragionare sulla situazione delle Regioni che al momento sono in maggiore difficoltà. Secondo quanto riportato da la Repubblica, si getteranno le basi per il nuovo Dpcm, in agenda la prossima settimana. Il presidente del Consiglio parlerà alle Camere il 4 novembre, di conseguenza è probabile che un testo entro in vigore entro sabato 7 novembre, non oltre lunedì 9. Le misure di cui si parla sono quelle che avvicinano l’Italia al lockdown francese: si va verso limitazioni o chiusure di alcune attività commerciali, ulteriori paletti ai ristoratori, eventuali limiti alla mobilità regionale. Tutte scelte dettate anche dal monitoraggio dell’Iss, i cui dati sono stati diffusi oggi.
COVID, VERTICE GOVERNO: VERSO LOCKDOWN
L’epidemia di coronavirus sta peggiorando: l’Italia è in uno scenario di tipo 3, ma si sta evolvendo verso il 4. I numeri sono sempre più negativi e in alcune Regioni non si riesce neppure a raccoglierli al meglio, proprio a causa dell’alta circolazione del coronavirus. Tra l’altro la Cabina di regia ha evidenziato un “peggioramento nella qualità dei dati” comunicati. Significativo è anche il fatto che cala la percentuale dei casi scoperti col tracciamento, a conferma che questa attività è ormai saltata. In alcune Regioni c’è dunque uno scenario compatibile con il 4, quello che suggerisce il lockdown. Per la prima volta, ad esempio, c’è una Regione che ha superato la soglia critica dell’occupazione in aree mediche, che è del 40%. Si tratta della Valle d’Aosta, che è oltre il 50%. Questi sono aspetti che non potranno essere ignorati nel vertice di governo che è stato convocato oggi, venerdì 30 ottobre 2020, dal premier Giuseppe Conte.