Crack Qui!Group, un buco da 300 milioni di euro e 500 dipendenti rimasti senza lavoro: Il Secolo XIX riporta cifre e dettagli del fallimento della società di buoni pasto di Genova. Come vi abbiamo raccontato, parliamo di una delle più grandi società nel settore della ristorazione: basti pensare che, secondo una prima stima delle associazioni di categoria e dei sindacati, potrebbero circa 20 mila i soggetti che presenteranno istanza di insinuazione al passivo. E nel mirino è finita l’autorità politica, con il Movimento 5 Stelle che chiede spiegazioni al governatore della Liguria Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci: Qui!Group finanziò infatti le campagne elettorali dei due esponenti di Centrodestra, che si conclusero entrambe al Moody (tra i beni sequestrati, ndr). «Ora, alla luce di quanto accaduto, Toti, se non altro per rassicurare i cittadini, non crede sia arrivato il momento di rivelare i nomi e le società di chi ha finanziato la sua ‘Change’? E poi, Bucci ancora ritiene che Gregorio Fogliani sia un ‘super saggio’, come pensò bene di definirlo a dicembre del 2017?», così in una nota i grillini Luca Pirondini e Alice Salvatore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CRACK QUI!GROUP, FALLISCE LA SOCIETA’ DI RISTORAZIONE

Scattano gli arresti per Gregorio Fogliani, il fondatore della società “Qui! Group”, gigante dei buoni pasto con sede a Genova. A 10 mesi circa dal crack della stessa azienda, ecco arrivare le misure cautelari nei confronti del fondatore della stessa società, portato stamane in carcere dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del comando Provinciale di Genova, come riferito dall’edizione online di Repubblica. Le forze dell’ordine hanno inoltre eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre cinque persone, accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa aggravata. Fra queste vi sarebbero anche i famigliari di Fogliani, che ricoprivano incarichi al vertice della Qui! Group, nonché alcuni manager della stessa azienda. Dei sei fermati, tre sono in carcere, mentre gli altri tre sono ai domiciliari.



CRACK QUI! GROUP, ARRESTATO GREGORIO FOGLIANI

La guardia di finanza ha sequestrato beni per il valore di 80 milioni di euro fra case, conti correnti e altri beni mobili e immobili. Sequestrato nell’ambito della stessa inchiesta anche il Moody Bar, ristorante di Piccapietra che aveva riaperto solamente la scorsa settimana grazie all’ingresso di nuovi imprenditori, e che era rimasto coinvolto nel fallimento del gruppo di dieci mesi fa. Il sequestro, specifica Repubblica, riguarda solamente i muri dello stesso locale, che appartengono ad una società della famiglia di Fogliani, e non all’attività, che potrà così proseguire. Fogliani era riuscito a creare un vero e proprio impero con i buoni pasto, divenendone di fatto il re. Centinaia di migliaia i lavoratori che fino a un paio di anni fa li utilizzavano nelle amministrazioni pubbliche, grazie anche ad un appalto da mezzo miliardo di euro vinto con Consip. Peccato però che nel giro di breve tempo la situazione cambiò drasticamente, con ritardi nei pagamenti che avevano indotto i vari locali a non accettare più i buoni in questione.

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