Dopo la sentenza sulla morte di Cranio Randagio, rapper scomparso a 22 anni nel 2016 dopo aver assunto un mix di droghe, la mamma cerca ancora la verità. Il rapper è morto durante una festa a casa di amici, il 12 novembre 2016: nel suo corpo un mix letale di droghe. Il processo, che vedeva come imputati Francesco Manente, Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis, tre amici della vittima, si è concluso con la sentenza che ha visto il primo – accusato di morte come conseguenza di altro reato ovvero l’avere portato al party la droga fatale – assolto su richiesta del pm Giovanni Nostro. Bonolis e De Vincentiis sono stati condannati invece per favoreggiamento a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Dovranno inoltre risarcire le parti civili con circa 8 mila euro.
I due, secondo l’accusa, hanno coperto l’identità del pusher che aveva portato gli stupefacenti in quell’appartamento di Roma, in zona Balduina, dove Cranio Randagio ha perso la vita. Lo spacciatore, mai identificato, sarebbe stato coperto proprio da Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis, condannati così a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Neppure la sentenza è bastata a dare sollievo alla madre, che al Corriere ha dichiarato: “Non saprò mai la verità sulla morte di mio figlio”.
Il dolore della mamma
Carlotta Mattiello, mamma di Cranio Randagio, dice al Corriere: “Mio figlio è il primo responsabile di quanto accaduto ma ha pagato il prezzo più alto. Volevo che emergessero tutte le altre responsabilità anziché i “boh” e i “non ricordo” che hanno attraversato l’intera durata delle indagini”. Sono tante le cose rimaste in sospeso in questa vicenda. La mamma ricorda: “Il video. Le pulizie in casa prima che arrivassero le forze dell’ordine. Dettagli da rabbrividire”.
La donna è convinta del fatto che non emergerà mai la verità. “Non sapremo mai davvero la verità dei fatti. Quella è la seconda vittima della notte fra l’11 e il 12 novembre 2016. Si è voluto coprire il pusher a dispetto della morte di un amico, un ragazzo di 22 anni” ha proseguito Carlotta Mattiello al Corriere. La mattina successiva alla nottata a base di alcol e droghe, gli amici avevano ripreso il giovane rapper in un video, convinti che russasse. Erano in realtà gli ultimi respiri del giovane, che stava per morire all’alba del 12 novembre 2016.