Un informatico 40enne di Formello è stato arrestato per detenzione di armi dopo essere stato trovato in possesso di 11 mitragliatrici assemblate e funzionanti e di 50 fucili ancora da montare. Le armi, fabbricate con una stampante 3D dall’uomo, erano custodite nell’abitazione di quest’ultimo e sono state individuate soltanto grazie a un errore del diretto interessato, che si è sparato a una mano mentre ne provava una. Inevitabile per lui, quindi, ricorrere al pronto soccorso, dove si è presentato con una mano distrutta.
Secondo la ricostruzione dei fatti a cura de “Il Messaggero”, il 40enne avrebbe detto di essersi fatto male da solo, venendo poi trasferito al San Camillo per un intervento chirurgico. Poi, dopo essere stato operato e andando contro il parere dei sanitari, l’informatico ha lasciato l’ospedale ed è tornato a casa, ma lì c’era già la polizia, avvisata dai sanitari, pronta a perquisire l’appartamento, dove è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale da guerra, nel quale campeggiavano anche le 11 mitragliatrici di cui facevamo menzione poche righe fa.
CREA MITRAGLIATRICI E FUCILI CON STAMPANTE 3D: TRADITO DA UNA FERITA ACCIDENTALE
Le mitragliatrici erano custodite in un borsone sotto il letto della casa dell’informatico, mentre i pezzi per la creazione di altri cinquanta fucili sono stati rinvenuti nel garage della villetta in cui S.M. viveva con la moglie e il figlio di 2 anni. Come afferma “Il Messaggero”, il quarantenne è stato arrestato per detenzione illegale di armi e ieri c’è stata l’udienza di convalida davanti al gip di Tivoli.
Anche la moglie dell’informatico era finita in manette, ma ha riferito di essere completamente all’oscuro degli affari del marito e delle mitragliatrici che lui assemblava. “Lei non sapeva nulla delle armi”, ha confermato il 40enne. Così, dopo l’interrogatorio, la donna è stata rimessa in libertà per mancanza di indizi. Il marito si trova invece nel carcere di Rebibbia, con le indagini che proseguono, per attivare a stabilire a chi fossero destinate le armi e se dovessero eventualmente essere vendute all’interno di un mercato clandestino, difficile da rintracciare per via della mancanza dei numeri di serie impressi su pistole e fucili fai-da-te.