La ricerca sulle cellule staminali ha prodotto risultati soprendenti, l’ultimo annuncio è quello della creazione di embrioni umani sintetici prodotti in laboratorio senza bisogno di fecondazione, e senza cervello o cuore per essere utilizzati nel campo degli studi sulle malattie genetiche. Il quotidiano The Guardian ha dato in anteprima la notizia, riprendendo il comunicato di Magdalena Żernicka-Goetz, biologa dell’Università di Cambridge.
In occasione dell’incontro annuale della Society for Stem Cell Research a Boston, la dottoressa ha dichiarato “dopo più di dieci ani di studi, ora possiamo creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule“. La struttura embrionale grazie alla coltivazione di staminali risulta esattamente identica a quella prodotta dagli esseri umani, compresa la placenta ed il sacco vitellino. Potrà presto aiutare nello studio sugli aborti spontaei. Non sarà però utilizzato il modello per studiare la gravidanza artificiale, anche perchè non è ancora nota la sopravvivenza di questo tipo di embrioni.
Embrioni umani sintetici usati per studiare malattie genetiche. Restano i dubbi di tipo etico
La ricerca sugli embrioni umani sintetici creati grazie alla programmazione delle cellule staminali deve essere ancora pubblicata ufficialmente sulle riviste scientifiche di settore. Dopo l’analisi dei dati si potranno comprendere molti più dettagli sullo studio, ma già una tra le principali autrici ne ha dato conferma alla stampa rivelando alcuni passaggi. La coltivazione in laboratorio degli embrioni arriva fino allo stadio dei 14 giorni.
Il progresso straordinario, come affermato dalla dottoressa Magdalena Żernicka-Goetz, sta nel fatto che per la prima volta non c’è stato bisogno di ovuli o spermatozoi Questo tipo di modifica di staminali era stato già proposto sulle scimmie, ora sugli esseri umani rappresenterà una nuova frontiera per gli studi sulle malattie, soprattutto quelle di origine genetica. Restano però i dubbi di tipo etico e legale, soprattutto nel caso in cui la scienza si spinga oltre e proceda con esperimenti per impiantare questo tipo di embrioni nell’utero umano.