Per ottenere il credito di imposta nel 2024 le aziende devono allegare una serie di documenti al fine di riuscire nel loro intento. La procedura però sembrerebbe essere un po’ più complessa rispetto alle aspettative iniziali.

Per l’approvazione dovrà passare almeno un altro mese. Le regole saranno stabilite una volta che verrà approvato il decreto attuativo del piano Transizione 5.0, proprio come suggerito da Adolfo Urso (ministro delle imprese e del made in Italy).



Credito di imposta nel 2024: i documenti necessari

Per reggere la tassazione italiana e stare al passo coi tempi le imprese devono inevitabilmente ricorrere agli incentivi. Con il piano di Transizione 5.0 le aziende più evolute e desiderose di garantire un buon risparmio energetico possono ottenere un credito d’imposta da usufruire in compensazione così da ridurre il carico fiscale.



L’iter per  il credito d’imposta 2024 non è così semplice come possa sembrare. L’azienda interessata deve richiedere i documenti da allegare direttamente online accedendo al sito Gse e recarsi nella sezione “informatica Transizione 5.0” accessibile tramite SPID.

La pratica deve contenere tutte le informazioni relative al progetto: gli obiettivi dell’impresa per ridurre il risparmio energetico e una certificazione che possa comprovare l’avvenuta perizia. Una volta inviata la pratica online il Gestore dei Servizi Energetici effettuerà le dovute verifiche entro cinque giorni lavorativi e comunicherà all’impresa l’importo del credito d’imposta spettante (che dipende da una serie di fattori).



L’azienda beneficiaria deve poi dimostrare al Gse di aver versato almeno il 20% dell’importo previsto per il bonus (questa è prima variabile che determinerà l’importo da elargire all’impresa). Il progetto va completato entro febbraio del 2026, e in questo arco di tempo l’azienda deve accertarsi di aver rispettato tutti gli obblighi previsti dal PNRR (come ad esempio il vincolo ambientale Dnsh).