Ladies and Gentleman to continue please warmly welcome with us Creedence Clearwater Revival”. Questa è la voce dello speaker che annuncia l’esibizione dei CCR al Woodstock Music & Art Fair. Finalmente dopo 50 anni dal famoso festival viene pubblicato “Live at Woodstock” l’esibizione intera che i Creedence hanno tenuto in quei giorni È sì, per chi non lo sapesse ancora, i CCR a Woodstock ci sono stati per davvero e pure da protagonisti assoluti. “Sono ancora stupito dal numero di persone che non sanno nemmeno che siamo stati uno degli headliner di Woodstock” sono le parole del bassista della band Stu Cook riportate nel ricco libro sulla storia dei CCR “Born on the Bayou” di Maurizio Galli e Aldo Pedron.



Per l’esattezza la loro esibizione andò in scena tra sabato 16 e domenica 17 agosto, poco dopo l’una di notte con oltre 3 ore di ritardo rispetto al programma a causa di vicissitudini varie e per via dei problemi tecnici durante la performance precedente dei Grateful Dead.

Alcuni artisti del tempo avrebbero snobbato la partecipazione al festival sottovalutando la portata dell’evento rimanendo quindi fuori dalla leggenda. Beatles, Rolling Stones e Doors pare abbiano rifiutato le proposte degli organizzatori ma ovviamente loro potevano permetterselo. C’è poi invece chi a Woodstock ci è andato ma non ha dato successivamente l’autorizzazione alla pubblicazione delle registrazioni. Questo è il caso di John Fogerty & Co., ma non solo loro. Per quanto i CCR fossero già ben affermati questa scelta si rivelò del tutto sbagliata considerato che la colonna sonora e soprattutto il film, negli anni a venire hanno avuto un successo clamoroso e hanno contribuito a far conoscere al mondo artisti come Joe Cocker, hanno consegnato esibizioni epiche come quella dei Canned Heat e dei Ten Years After e hanno consacrato artisti come Jimi Hendrix e Janis Joplin. “Non eravamo nel film di proposito”, alla base della decisione pare che John Fogerty non fosse soddisfatto dell’esibizione e comunque non fosse d’accordo sulla scelta di pubblicare Bad Moon Rising considerato non il loro pezzo migliore.



Eppure i CCR sono stati fortemente voluti dagli organizzatori, infatti sono tra i primissimi ad essere ingaggiati accordandosi per un cachet di 11.500 $ (su un totale di 180.000 $ di budget dedicato a compensi) in primavera. Le attese del pubblico erano tante ricorda John Fogerty: “Quando arrivammo a Woodstock sentii che eravamo diventati la band numero uno. Supponendo che i Beatles fossero Dio ho pensato che noi eravamo subito sotto di loro”.

Già in occasione del Box Set del quarantesimo sono stati pubblicati 3 loro brani (Green River, Bad Moon Rising e I Put a Spell On You), inoltre negli anni sono circolati diversi bootleg sulla loro performance. Finalmente è arrivato l’ufficiale “Live at Woodstock” a fare giustizia: oltre cinquanta minuti di musica e undici brani di “swamp sound”, una miscela unica di rock, soul e blues che i Creedence hanno fatto loro partendo dalla tradizione americana in cui la voce rauca e blues di John che spicca in maniera forte e chiara. Oltre alla canzone di apertura Born on the Bayou e alla hit Proud Mary si possono apprezzare i singoli Green River e Commotion che la band aveva pubblicato appena un mese prima. Su tutto emergono una versione strabordante di 10 minuti Keep on Chooglin’ (già apprezzabile nel Live in Europe), una lunga cover di I Put a Spell on you caratterizzata dalla particolare rullata iniziale e dalla cover torrenziale Suzie Q che chiude lo show.



L’uscita dell’album è da inquadrare in un progetto più ampio delle celebrazioni del festival, infatti è “disponibile” all’acquisto (circa 800 dollari) un mega cofanetto contenente 38 CD, 432 tracce, di cui 267 brani inediti in edizione limitata (1.969 copie).

La cavalcata dei CCR nel mondo dello show biz musicale è avvenuta rapidamente e in modo inarrestabile: in poco tempo i CCR si sono trovati a fare concerti gratuiti in un piccolo bar, Deno & Carlo’s, dove hanno suonato per diversi mesi per poi essere invitati ad aprire i concerti al Fillmore fino a diventare la band di richiamo in diversi festival.  Nel giro di un solo anno i CCR pubblicarono ben 3 dischi: Creedence Clearwater Revival nel maggio ’68, Bayou Country nel gennaio ’69 e a pochi giorni dal festival, l’album Green River. La fantastica favola dei bravi ragazzi di El Cerrito (California) non sarebbe potuta durare troppo a lungo: John Fogerty, reputato anche dagli stessi membri della band uno straordinario compositore e un ottimo musicista era in realtà un leader discusso. Il ruolo e l’invadenza di John Fogerty nelle scelte artistiche della band porterà in breve tempo, da prima alla partenza del fratello maggiore Tom, e successivamente allo scioglimento della band avvenuto dopo la pubblicazione dell’ultimo album Mardi Gras.

Woodstock o meno i CCR sono diventati a pieno diritto una band di culto, lo sa bene il Drugo Jeff Bridges che nel film geniale dei fratelli Coen il Grande Lebowski odia gli Eagles e gongola ascoltando le cassette dei Creedence. Per quanto siano presenti nel film con due pezzi, anche in quel caso i Creedence non sono stati inclusi nella colonna sonora. Con un White Russian in mano il Drugo si dispiace.