A L’Aria che Tira su LA7 è andato in scena uno scontro tea l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti e il portavoce di Potere al Popolo, Giorgio Cremaschi. I due, discutendo del conflitto tra Russia e Ucraina, sono arrivati allo scontro viste le loro posizioni diametralmente opposte su una specifica questione. Il sindacalista ha spiegato di avere a cuore la diserzione dalla guerra. Contrario Minniti, che ha commentato: “Nel momento in cui c’è qualcuno che vuole limitare la tua libertà, Cremaschi spiega che bisogna disertare. Io invece faccio un appello a combattere per la libertà. Nel momento in cui io non diserto, combatto per la sua libertà. Se invece io disertassi, lei sarebbe meno libero. Mi auguro che questo lo comprenda e che capisca che non sempre può contare sul fatto che altri combattano per lei”.
Cremaschi ha ribattuto alle accuse così: “Quella di Minniti è una propaganda di guerra. Bisogna invece disertare la guerra, perché questo conflitto diventa la terza guerra mondiale. Io chiedo a Minniti: la sua lotta per la libertà dove si ferma? Si ferma prima della terza guerra mondiale?”.
Cremaschi-Minniti, scontro sul conflitto russo-ucraino
Alla domanda di Cremaschi, Minniti ha risposto: “La sfida si ferma facendo un negoziato. Penso che nessuno abbia intenzione di arrivare alla terza guerra mondiale, ma naturalmente non possiamo escluderla, perché abbiamo di fronte un invasore, un autocrate”. Dunque, nessuna dissertazione ma negoziati nell’idea dell’ex ministro dell’Interno. Cremaschi ha poi ribattuto: “Ecco, questo è il punto: lei non può escludere la terza guerra mondiale. Ma si rende conto?”.
Minniti, incalzato dal sindacalista, ha spiegato il suo punto di vista: “Bisogna fare il massimo delle pressioni su Putin perché accetti un negoziato vero. Poi capisco che lei è abituatissimo a combattere dallo studio di casa sua e meno impegnato a combattere per la libertà. Comunque, in ogni caso, io combatto per la sua libertà“. Cremaschi chiosa: “Non sono abituato alla terza guerra mondiale”.