Studio: “Le creme per capelli potrebbero causare l’infussicienza renale”
Diverse creme per capelli e prodotti di bellezza simili sono associati, a causa della loro composizione chimica, ad un maggiore rischio di insufficienza renale: l’ha definito uno studio recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, condotto dal dottor Meital Keidar. La causa sembra essere l’acido gliossilico contenuto in diverse creme e prodotti di bellezza, che penetrando nell’organismo attraverso la pelle crea piccoli cristalli che compromettono la funzionalità degli organi.
Per arrivare alla conclusione sull’acido gliossilico, i ricercatori sono partiti dal caso di cronaca di una donna turca che dopo una serie di trattamenti ai capelli con alcune creme, effettuati a distanza di anni ma nello stesso salone, ha sviluppato un’insufficienza renale. Inizialmente accusava nausea, vomito, diarrea, febbre e mal di schiena, mentre dai test ospedalieri risultava che avesse il doppio del limite di sicurezza di creatinina (uno prodotto di scarso dell’organismo, espulso grazie alla funzionalità renale). L’associazione tra l’insufficienza renale e le creme per capelli non è stata immediata, ma da analisi e test i ricercatori sono riusciti a risalire proprio all’acido gliossilico.
I test sui topi con l’acido gliossilico
Non a caso la donna affetta da insufficienza renale e con gli organi ormai irrimediabilmente intaccati, interpellata dai ricercatori, ricorda che quando le applicavano le creme per capelli nel salone le bruciava lo scalpo. Dai test effettuati si è poi scoperto che all’interno dei prodotti era presenta il 10% di acido gliossilico, concesso per l’uso umano dalla FDA americana, ma con un segnale di allerta per alcuni effetti collaterali anche gravi.
Così, analizzato il caso della donna, i ricercatori hanno sottoposto alcuni topi alle creme per capelli con l’acido gliossilico, appurando dall’analisi delle loro urine che a contatto con l’organismo, il composto si solidifica in piccoli cristalli, che si depositano nei reni e ne compromettono le funzionalità. I cristalli accumulati rendono impossibile espellere le sostanze di scarto dell’organismo, comportando la progressiva perdita di funzionalità anche degli altri organi.