Cosa sta accadendo al Cremlino? A far riflettere sono state le recenti parole della portavoce del Ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova. Secondo la stessa vi sarebbero in corso dei conflitti di poteri, e stando a quanto sottolineato dall’Institute for the Studies of War (ISW), sembra stiano iniziando a serpeggiare diversi malumori ai piani alti di Mosca per quanto riguarda la condotta russa della guerra. Malumori che, stando ad Inside Over, sarebbero emersi in particolare durante un convegno dell’11 marzo tenuto al Cremlino e dal titolo “Aspetti pratici e tecnologici dell’informazione e della guerra cognitiva nelle realtà moderne”.



Che il Cremlino non abbia più il potere totale del Paese? La portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, pare abbia sostenuto che “il Cremlino non può replicare l’approccio stalinista di stabilire un equivalente moderno dell’Ufficio informazioni sovietico per controllare centralmente lo spazio informativo interno della Russia a causa della lotta tra non meglio specificate élite” in Russia, parole che sono state subito dopo bollate come fake news dalla diretta interessata. In ogni caso, il clima sembra teso, ed è, come detto sopra, legato principalmente all’incertezza sulla guerra.



LOTTA INTERNA AL CREMLINO, FRA LE PAROLE DELLA ZAKHAROVA E LE MOSSE DI CECENI E MERCENARI

Putin avrebbe voluto una centralizzazione “stalininia” della comunicazione sul conflitto ucraino, ma la presenza di vari “falchi” come Kadyrov e Prighozin, a capo delle milizie cecene, e della Wagner, ha ribaltato la situazione in gioco: ceceni e mercenari, se da una parte combattono contro Kiev dall’altra polemizzano con il Cremlino, chiedendo degli obiettivi più precisi ma anche disfattisti interni.

Secondo l’ISW, con le sue parola la Zakharova “potrebbe aver discusso direttamente questi problemi per la prima volta per temperare le aspettative dei militanti nazionalisti russi riguardo alle attuali capacità del Cremlino di essere coerenti attorno a una narrativa unificata – o forse anche a una politica unificata”. La Russia deve quindi cercare una strategia che “implichi – scrive Inside Over – la ricerca di una fine per il conflitto oltre la guerra a oltranza”. Il poter sembra davvero logorare chi ce l’ha in Russia, nazione dove in questo ultimo anno sono state segnalate diverse morti sospette fra oligarchi e big dell’apparato: sembra nascere un conflitto interno, forse più pericoloso per Putin rispetto a quello con l’Ucraina.