Dopo l’attentato a Donald Trump, il Cremlino ha affermato: “Era ovvio per tutti gli osservatori esterni che la vita di Trump fosse in pericolo”, come riporta la Tass. Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha aggiunto che il presidente non ha in programma di chiamare il candidato alla presidenza degli Stati Uniti, spiegando inoltre che la Russia “condanna in modo risoluto ogni espressione di violenza durante una battaglia politica“. Il Cremlino ha voluto però specificare di non ritenere l’amministrazione americana responsabile dell’attentato di sabato rivolto a Donald Trump.
Il tycoon è stato colpito all’orecchio, durante una manifestazione in Pennsylvania, da un proiettile sparato da un fucile: ne sarebbero stati sparati almeno dieci ma solamente uno avrebbe colpito il candidato presidente. L’attacco è ora indagato come tentativo di omicidio e il 20enne che ha sparato è stato ucciso dalla polizia: le forze dell’ordine non hanno ancora individuato il movente. “Non crediamo che il tentativo di eliminare e assassinare Trump sia stato organizzato dalle attuali autorità” ha affermato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Peskov: “La vita di Trump in pericolo, era chiaro a tutti”
Peskov, portavoce di Putin, ha affermato: “Dopo numerosi tentativi di rimuovere il candidato Trump dall’arena politica – utilizzando i primi strumenti legali, i tribunali, i pubblici ministeri, tentativi di screditare e compromettere politicamente il candidato – era ovvio a tutti gli osservatori esterni che la sua vita era in pericolo”. Secondo il portavoce del Cremlino, al momento il presidente russo non avrebbe in programma di chiamare Trump.
Una dura condanna all’attacco è arrivata anche da altri leader mondiali, come Zelensky, che ha denunciato la violenza e augurato al tycoon una rapida guarigione, oltre che dallo stesso Biden che ha affermato di aver chiamato Trump. Il ministero degli Esteri russo ha invece approfittato per l’occasione per affermare che Washington dovrebbe smettere di finanziare l’esercito ucraino e concentrarsi invece sul miglioramento dell’applicazione della legge nazionale.