LE RICHIESTE DEL CREMLINO ALL’UCRAINA

Non sono passate neanche 24 ore dall’inizio della guerra in Ucraina e già il Cremlino rende pubblica l’intenzione di “negoziare” con Kiev per giungere ad una rapida soluzione della crisi lanciata stamattina: «Mosca è disposta a negoziare i termini della resa con Kiev in merito all’offensiva militare russa», ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov durante l’ultima conferenza stampa.



Dopo l’annuncio dato da Putin in diretta tv stamattina (anche se circolano teorie piuttosto verosimili secondo cui il messaggio dell’attacco sia stato addirittura registrato lo scorso 21 febbraio, ndr) l’intenzione del Cremlino è quella di ridurre al massimo i tempi, anche temendo le pesanti sanzioni in arrivo da Usa e Ue nelle prossime ore. Secondo Peskov, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la sua disponibilità «a impegnarsi in discussioni con la sua controparte ucraina, con l’obiettivo di ottenere una garanzia di status neutrale (dunque niente ingresso nella Nato, ndr) e la promessa di non avere armi sul suo territorio». Queste in sostanza le due richieste poste dalla Russia per far terminare l’avanzata verso Kiev delle truppe, nell’ottica di quella tentata “smilitarizzazione” e ‘denazificazione’ dell’Ucraina richiamata da Putin nel suo discorso di guerra.



LA GUERRA VERSO KIEV: LO SCONTRO DIPLOMATICO

«Il presidente ha formulato la sua visione di ciò che ci aspetteremmo dall’Ucraina per risolvere i cosiddetti problemi della ‘linea rossa’. Questo è uno stato neutrale e questo è un rifiuto di schierare armi», ha ribadito ancora Peskov chiarendo i termini della vicenda ma non fornendo indicazioni sulla possibile tempistica immaginata dalla Russia, né tantomeno l’obbiettivo finale. «Putin determinerà i tempi dei negoziati se la leadership dell’Ucraina è pronta a parlarne», ha sottolineato il portavoce del Cremlino, «L’operazione ha i suoi obiettivi: devono essere raggiunti. Il presidente ha affermato che tutte le decisioni sono state prese e che gli obiettivi saranno raggiunti». Peskov ha però detto che se Kiev accettasse le due richieste avanzate da Mosca, il conflitto potrebbe «essere annullato all’istante». «È andata come avevamo previsto. Putin ha scelto la guerra», è la risposta a distanza del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in uno scontro per ora solo diplomatico a distanza tra Occidente e Russia. La Nato ha infatti scelto di non intervenire militarmente in Ucraina ma prepara sanzioni “mai viste prima” contro il Cremlino: «La Russia ha rifiutato i tentativi per evitare un conflitto. Il territorio dell’Ucraina è un territorio sovrano che deve essere rispettato». Le prime sanzioni annunciate dalla Casa Bianca restano durissime: «Abbiamo sanzionato le principali banche russe. Bloccheremo il 50% delle importazioni hi-tech, bloccheremmo i loro sforzi di ammodernamento militari e il programma spaziale». Biden ha però anche detto che non combatteranno in Ucraina, bensì «difenderemo tutti i territori della Nato».

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