Ospite di “A casa di Maria Latella”, Paolo Crepet parla dell’educazione delle nuove generazioni e del lavoro delle madri e dei padri. Secondo lo psicoterapeuta, “i 45enni sono i peggiori genitori della storia. Non è una battuta, lo dico per una ragione: i 45enni sono quelli che si sono innamorati della tecnologia digitali, perché ci siamo inginocchiati come se fosse la Madonna di Fatima. E noi ci abbiamo creduto. Noi ci siamo accomodati, la tecnologia digitale è la comfort zone mentale, la via più breve per diventare idioti”.



Le nuove generazioni, secondo Crepet, hanno perso l’abitudine a sbagliare: “Se io sono un bambino e faccio una casetta con una matita sul tablet, e la faccio storta, la tecnologia digitale me la renderà dritta e questa è una bestemmia pedagogica perché non dà la possibilità di sbagliare”. Questo perché, a detta dello psicoterapeuta, “se giochi perdi e se impari a perdere il prima possibile, poi diventi più forte. Se tu non giochi più e stai a casa tua con la Playstation, passando dal gioco sociale al ‘parlare con te’, questo rende fragili e ricattabili. Per questo abbiamo una generazione molto più fragile”.



Crepet: “Abbiamo perso anche l’autorità con i nostri figli”

Oggi si è perso il ruolo del padre, ma non soltanto. Paolo Crepet, in diretta su Rai 3, spiega: “L’autorità non è necessariamente maschile, ci sono generazioni e generazioni tirate su dalle donne, che sono mamme, zie, dirimpettaie… Le cose cambiano e non possiamo pensare di stare inchiodati nell’Ottocento. I ragazzi, i figli più grandi prima insegnavano ai più piccoli, che si chiama Peer-Education. È una cosa che ci siamo scordati perché ormai si fa un figlio solo”.

Il cambiamento nella gestione dei figli è stato netto e radicale. Secondo Crepet, “l’autoritarismo era ovunque nelle generazioni precedenti. Avevano appena finito la guerra… Ci siamo scordati, in questo passaggio formidabile, di essere autorevoli. Abbiamo negato l’autoritarismo anche con una serie di leggi ma da qui, a buttare via anche l’autorevolezza, ce ne passa. I genitori autorevoli sono quelli che quando dicono ‘no’, lo mantengono. La coerenza è importante, i ‘no’ vanno spiegati. Io sono d’accordo con l’Inghilterra che toglie le tecnologie digitali nell’età formativa ma devi mettere qualcos’altro al suo posto”.