CREPET ATTACCA IL MINISTRO VALDITARA SULLO PSICOLOGO A SCUOLA

La proposta sullo psicologo a scuola dopo gli inquietanti fatti di Abbiategrasso non deve essere piaciuta molto al professore e psichiatra Paolo Crepet: la dichiarazione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a seguito della prof. accoltellata in classe, ha infatti diviso immediatamente l’opinione pubblica.



«Lo sportello psicologico nelle scuole c’è da tanti anni, il ministro dovrebbe saperlo. Evidentemente funziona male», sottolinea Crepet intervenendo alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. Poi lancia la sfida diretta a Valditara: «vorrei chiedere al ministro se sa come vengono reclutati gli psicologi per lo sportello. Sono neolaureati oppure professionisti esperti? Avere a che fare con adolescenti che hanno presumibilmente problemi richiede molta professionalità». Non solo, si pone anche il problema di chi valuta queste figure, in quanto ad oggi «nessuno valuta le capacità empatiche o di relazione di un professore».



“I RAGAZZI NON SONO TUTTI PSICOLABILI”: COSA HA DETTO IL PROF. CREPET

Secondo Crepet con la dichiarazione di Valditara sulla necessità di uno psicologo a scuola per provare a “anticipare” disagi e difficoltà del mondo giovanile, «Stiamo decretando la fine della scuola italiana perché è completamente fallita. Se il Ministro mi dice che tutti gli studenti sono così psicologicamente fragili da non poter affrontare l’esame di maturità, e quindi l’orale sarà solo una discussione sul loro futuro, allora sta condannando la scuola».

Dopo aver celebrato in questi giorni la figura di Don Milani, Crepet sottolinea come «sembra che non abbiamo capito che faceva una scuola a tempo pieno perché era un genio. Siamo noi quelli che non capiscono. L’Italia degli anni ’60 aveva problemi, e ora la scuola non funziona. Se un bambino è cresciuto solo con risposte affermative e nessuna negativa, la prima frustrazione della vita – che potrebbe essere un voto basso o un amico che tradisce – potrebbe farlo sentire sopraffatto». Ma lo psichiatra ne ha ancora per il Ministro, preso letteralmente “di mira” dopo le dichiarazioni ad Abbiategrasso: «Valditara considera i ragazzi tutti psicolabili, cioè incapaci di affrontare un esame di maturità. E quindi la prova orale sarà una chiacchierata sul futuro della loro vita. A questo punto, è chiaro che così decreta la morte della scuola. Il ministro dica cosa vuol fare. Lui ha delle responsabilità. O sono tutti psicolabili, e io non firmo questo assunto, oppure ci sono dei casi difficili, e in quel caso sono necessari professionisti che dovranno essere giustamente pagati. È preoccupante che un ministro suggerisca una tale paura che la nuova generazione non possa nemmeno sostenere un esame e rispondere a domande su Calvino o Napoleone».