Lo scorso maggio l’Arabia Saudita ha offerto un palcoscenico per i negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Il regno ha ospitato i colloqui tra Occidenti, Kiev e le principali nazioni in via di sviluppo come India e Brasile. Nonostante l’assenza della Russia, l’incontro ha rimarcato ancora una volta la crescente influenza dell’Arabia Saudita.



Il vertice di Jeddah ha riunito alti funzionari di circa 40 paesi, rendendolo uno sforzo diplomatico significativo. Ciò che ha reso questo evento ancora più degno di nota è stata la partecipazione di membri del Sud del mondo, alcuni dei quali avevano stretti legami con la Russia durante il conflitto. In particolare, la Cina ha fatto il suo debutto in un forum di questo tipo, nonostante le sue strette relazioni con la Russia. Come evidenziato dal JPost, la crescente influenza dell’Arabia Saudita sta stimolando l’impegno di nazioni precedentemente riluttanti a partecipare ai colloqui di pace. E l’interesse dell’Arabia Saudita nei confronti di Kiev è significativa.



Cresce l’interesse dell’Arabia Saudita per l’Ucraina

Il coinvolgimento dell’Arabia Saudita negli affari ucraini non è avvenuto dall’oggi al domani. Il rapporto del Regno con l’Ucraina risale al 1991, quando Kiev ottenne l’indipendenza dall’URSS. Nel 2000, l’Arabia Saudita mostrò un grande interesse nel rafforzamento dei legami bilaterali, in particolare nei settori agricolo ed economico. Una stretta partnership con l’Ucraina si allinea bene con la Vision 2030 del governo saudita, una strategia focalizzata sulla diversificazione dell’economia del paese e sull’incremento delle esportazioni non petrolifere. La potenzialità agricola dell’Ucraina rappresenta un’opportunità per il Regno di affrontare i rischi legati alla sicurezza alimentare, poiché l’Arabia è fortemente dipendente dall’importazione di gran parte delle sue forniture alimentari dall’estero. La chiave di tutto ciò è una forte partnership con l’Ucraina, che è stato il secondo fornitore di grano del regno nel 2021. Il rapporto con l’Ucraina è molto più facile da gestire rispetto a quello con la Russia. Quest’ultimo porta con sé molto bagaglio diplomatico derivante dalla guerra in Ucraina e una mancanza di fedeltà da parte di Mosca, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione petrolifera.

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