Fuori Conte, dentro Draghi e il “golden power” potrebbe sembrare già un lontano ricordo: i rumors che arrivano dalla Reuters danno come fatto il via libera che il neo-insediato Governo avrebbe dato all’Opa di Credit Agricole su Creval (Credito Valtellinese). Il Premier Draghi avrebbe infatti deciso di non esercitare i poteri speciali di cui dispone per porre eventuali limiti dall’offerta pubblica annunciata da settimane dalla banca francese: «Il via libera è un prerequisito essenziale perché la divisione italiana di Credit Agricole possa acquistare Creval e rafforzare la sua posizione in Italia, avendo il governo il potere di vietare o di imporre prescrizioni su acquisizioni in settori strategici come quello bancario, assicurativo o sanitario», spiegano i rumors della Reuters emersi oggi pomeriggio.



Per effetto degli ultimi decreti del Governo Conte, il “golden power” può essere applicato fino al 30 giugno anche su operazioni con soggetti europei: secondo quanto ricostruito dalle agenzie e dalle fonti parlamentari, il Ministero dell’Economia già nei giorni scorsi aveva inviato a Palazzo Chigi un parere scritto in cui di fatto chiede di non esercitare i poteri speciali per l’Opa su Creval. Ma è stato anche deciso di attendere l’insediamento del nuovo Governo per prendere la decisione finale che ora sembra essere raggiunto secondo gli ultimi rumors.



M5S CONTRO IL PRESUNTO VIA LIBERA ALL’OPA

Nel primo e finora unico Consiglio dei Ministri del Governo Draghi sarebbe stato deliberato il dossier Creval accogliendo la richiesta dei tecnici del Tesoro: «La delibera, ancorché di non esercizio dei poteri speciali, contiene comunque raccomandazioni che però non sono legalmente vincolanti, spiega in particolare una delle fonti», conclude la Reuters. Finora Credit Agricole avrebbe offerto 10,5 euro ad azione per il Credito Valtellinese, con un maxi investimento da 737 milioni di euro già approvato dalle autorità Antitrust Europee. Chi non accoglie affatto bene i “rumors” sulle scelte del Governo Draghi è il Movimento 5 Stelle in questi giorni in completo subbuglio proprio per la non totale adesione del gruppo parlamentare all’esecutivo di unità nazionale.



«Secondo un’indiscrezione della Reuters il nuovo governo italiano avrebbe rinunciato ad utilizzare il golden power sul dossier Credit Agricolé-Creval», spiega una nota dei deputati grillini in commissione Finanze: «se fosse vero non sarebbe certo una bella notizia, anche perché il vecchio governo era appena intervenuto per garantire incentivi alle aggregazioni societarie. In ballo ci sono dunque gli interessi di tutti i contribuenti. Inoltre, l’offerta attuale di Credit Agricole Italia, pari a 10,5 euro per azione, è con ogni probabilità inadeguata, viste le potenzialità del nostro Credito Valtellinese e la stima degli analisti di Kepler, che hanno dichiarato di aspettarsi un’offerta di almeno 11,5 euro ad azione. Presteremo la massima attenzione affinché sia sempre tutelato l’interesse nazionale, che passa anche dalla protezione del sistema bancario e del credito alle imprese».