Commissariare la Lombardia non è solo la “richiesta” fatta da social, alcuni cittadini lombardi e la gran cassa di diversi quotidiani romani (Repubblica, il Fatto, Il Messaggero, ma non solo): ora è anche l’oggetto resto nero su bianco dal leader del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. «In questa fase così delicata preferisco attendere, c’è prima da superare l’emergenza gravissima che sta vivendo la Lombardia. E’ evidente, però che molte, troppe cose non hanno funzionato. Se oggi è ancora prematuro chiedere il commissariamento, più avanti non lo sarà. Non lasceremo cadere quanto accaduto nel dimenticatoio», attacca il leader pro tempore in una intervista al Quotidiano Nazionale, puntando dritto sulla gestione della Lega in Lombardia fin dall’inizio della pandemia coronavirus fino ad oggi. Lo scontro a distanza resta molto testo.
Secondo Crimi il giudizio sulla gestione lombarda del Covid-19 è «è estremamente negativo. Se parliamo dei medici e degli operatori sanitari in prima linea, non potevano fare meglio, anche per sopperire alle mancanze di altri. Da parte di Fontana e Gallera, nello specifico, è emersa prima una sottovalutazione del problema e, successivamente, un tentativo di scaricabarile sul governo e sui loro stessi tecnici, come è avvenuto nei giorni scorsi in maniera vergognosa rispetto allo scandalo delle Rsa. Questo modo di agire non corrisponde alla mia idea di spirito di leale collaborazione».
LA REPLICA DELLA LEGA ALLE ACCUSE DI CRIMI
Dopo lo scontro a distanza tra Zingaretti e Fontana sul tema Rsa, ora anche sul fronte M5s l’accusa diretta contro la Regione Lombardia (e inevitabilmente la Lega di Salvini) vede il Governo giallorosso schierato in gran parte per una tesi di “commissariamento” urgente per il territorio dove si registrano purtroppo più vittime e contagi da coronavirus. Al netto delle questioni spesso anche pretestuose degli attacchi (e diverse inchieste sul Sussidiario, giorno dopo giorno, mostrano l’intera completezza delle vicende), qui il sale dello scontro è sostanzialmente politico prima ancora che “sanitario”:
«A 5Stelle e Pd non basta l’abbuffata di poltrone in corso nelle aziende di Stato: ora pensano addirittura di commissariare la Regione. Giù le mani dalla Lombardia!», attacca Massimiliano Romeo, presidente dei senatori della Lega. A dar manforte è poi lo stesso Fontana che ieri sera rilanciava «Avrei pensato che ci sarebbe stato un po’ più di buon gusto, aspettare almeno fino alla fine della tempesta. È in atto un attacco contro di noi e nei miei confronti in quanto rappresentante di una certa parte politica». È di oggi poi l’annuncio di una maxi finanziaria della Regione Lombardia da 3 miliardi di euro per far fronte alla ripresa, un modo indiretto per rispondere alle critiche e le mosse del Governo.
Per finire, a Vito Crimi e all’intero Governo risponde questa volta direttamente il capogruppo Lega in Consiglio Regionale Lombardia, Roberto Anelli «Pd e 5Stelle cercano di infangare la Regione, ma falliranno. I lombardi non dimenticano che era Conte a dire che era tutto sotto controllo». Nel merito delle accuse di Crimi, «nel 2010 si era candidato governatore ottenendo il 3%, e ora punta a mettere le mani sulla Lombardia proponendone addirittura il commissariamento. I lombardi hanno la memoria lunga: il 31 gennaio Conte assicurava che “la situazione è sotto controllo”, il tentativo di Pd-5Stelle di infangare la Regione è destinato a fallire. Crimi si preoccupi del Campidoglio di Virginia Raggi».