L’immigrazione è evidentemente un problema che non affligge solo l’Italia. Anche l’Inghilterra si trova a dover far fronte a sbarchi di clandestini che, attraversando la Manica scelgono il Regno Unito come meta. Ma a destare ancora maggiore preoccupazione è l’illegalità che i migranti portano con sé. Molti di loro infatti scelgono la strada dello spaccio, dei furti, degli stupri. E la maggior percentuale sarebbe da attribuire in particolare ai migranti di origine albanese.
Il problema si sta facendo talmente serio che l’Inghilterra sta pensando alla linea dura. Aveva infatti destato critiche alcune settimane fa a livello mondiale il testo di legge che prevede detenzione e rimpatrio automatico proprio per i clandestini via mare. Ma d’altronde i dati che emergono vanno nella direzione di un incremento della criminalità, portata proprio dai migranti che approdano sul territorio inglese illegalmente tramite imbarcazioni, con la scusa della richiesta di asilo. Ad aver sollevato di recente la questione è stato un giudice della Corona, Simon Batiste, che, di fronte all’ennesimo caso di reato, ha rimproverato un migrante albanese: “il Regno Unito ha troppi nostri criminali. Non abbiamo bisogno di portarli dall’Albania”.
Carceri inglesi occupate soprattutto da migranti albanesi
A riportare i fatti è stato il DailyMail, in base al quale, secondo i dati raccolti, il 75% dei cittadini albanesi arrivati illegalmente ha commesso almeno un reato nel Regno Unito. Inoltre il 30% del traffico di droga di classe A della Gran Bretagna è ora controllato dai signori delle bande albanesi. La conseguenza è che gli albanesi sono allo stato attuale il più grande contingente di prigionieri stranieri nelle carceri del Regno Unito.
La preoccupazione di questa situazione è stata sottolineata anche da altri giudici inglesi, che hanno lasciato intendere come il pugno duro e le misure deterrenti debbano essere in prima linea per combattere concretamente il fenomeno. “Deve passare il messaggio che le persone che entrano illegalmente in questo paese e scelgono di impegnarsi in attività criminali probabilmente dovranno affrontare il carcere e poi la deportazione“. Così ha commentato il giudice Joanne Kidd qualche settimana fa nel condannare alla detenzione l’ennesimo migrante albanese reo di spaccio di droga.