Un recente sondaggio sulla criminalità minorile condotto a Napoli sembra lasciar intuire un leggero cambio di mentalità tra i giovani, che tuttavia purtroppo non è ancora sufficiente ad invertire una tendenza potenzialmente drammatica. Il sondaggio in questione è stato condotto tramite sondaggio al quale hanno risposto, in forma anonima, circa 10mila studenti napoletani di 25 istituti scolastici differenti.
Emerge, lampante e chiaro, che il 95,6% degli studenti di Napoli ha sentito parlare di criminalità giovanile, mentre il 40,2% dei ragazzi ha assistito direttamente ad un reato commesso da coetanei (il 6% di questi in modo “frequente”). A condurre il sondaggio sono stati l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini; la consigliera regionale esponente della Commissione Anticamorra Roberta Gaeta; il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra e vicepresidente della commissione Ecomafie Francesco Borrelli; Il Mattino e la Radiazza, coordinati dalla professoressa Ines Barone. Borrelli, noto a Napoli per le sua battaglie contro i clan, cogliendo la palla del sondaggio al balzo, ha sottolineato che “si parla poco della criminalità a scuola. La situazione sta peggiorando perché questi atti sono stati definiti per anni come ragazzate: si è sottovalutato un fenomeno che oggi va gestito e non è più controllabile. Non serve decapitare un clan”, ha spiegato, “se non si estirpa la mentalità camorristica”.
Il sondaggio sulla criminalità a Napoli
Insomma, a Napoli non c’è praticamente un ragazzo che non abbia sentito parlare di criminalità, mentre quasi il 50% ha anche assistito personalmente a reati (in merito a questo dato, è utile sottolineare che solo il 46,9% ha risposto di “no”, mentre il 9,9% ha crociato “non saprei”, che suona molto simile ad una mentalità omertosa). Singolare che tra i ragazzi il 95,5% abbia anche sentito parlare di baby gang, mentre è preoccupante che il 27,9% dei ragazzi considera l’omertà come un valore da preservare (anche se solo il 2,5% si è detto contrario a denunciare un reato).
Dando seguito alla dichiarazione di Borrelli, inoltre, il 56% dei ragazzi di Napoli ha detto che a scuola di parla “poco” di criminalità (il 28% dice “per niente” e solo il 16% “abbastanza”). Tra i dati preoccupanti, inoltre, spicca un 4,7% di minori che hanno girato o girano con un coltello, dato che secondo Borrelli potrebbe essere decisamente sottostimato e che dovrebbe essere, in realtà, attorno al 15/20%. Sempre rimanendo nel tema della criminalità, ma tornando ai dati positivi, la maggior parte dei ragazzi di Napoli (il 72,9%) si è detto favorevole e togliere la patria potestà ai genitori camorristi. Manca, e lo dimostra in sondaggio, una volontà di combattere questi fenomeni, con solamente uno scarso 5% di giovani che fanno parte di associazioni (10% contando anche chi dice di averlo fatto in passato), mentre solo il 35,2% di è detto interessato alla possibilità di farne parte.