Sulle pagine di La Nazione Catello Maresca, il famoso PM antimafia che ha arrestato il boss dei Casalesi Michele Zagaria, oggi Consigliere della Corte d’Appello di Campobasso, ha commentato i recenti casi di cronaca che vedono un preoccupante aumento della criminalità giovanile. Ritiene positivo l’esempio che danno decreti come quello contro le baby gang, perché dimostrano che “finalmente c’è attenzione nei confronti di temi molto sensibili a lungo sottovalutati”.



Oggi, infatti, spiega Maresca, si tende erroneamente a considerare i 14enne identico ai suoi coetanei degli anni ’80, non tenendo conto del fatto che sanno di non essere imputabili, quindi delinquono. Esemplificativo il 16enne che ha ucciso Giogò Cutolo, che “era già stato fermato a 13 anni per aver accoltellato un altro adolescente”. Concentrandosi su di lui, inoltre, spiega che “è un ragazzo allevato e cresciuto in un ambiente deteriorato” che secondo Maresca dimostra come sia ancora più centrale rispetto al “punire il sedicenne criminale”, valutare l’idea di “rieducare i genitori“.



Maresca: “Le fiction trasmettono i messaggi sbagliati”

Analizzando, invece, l’idea di proibire i cellulari ai minorenni, Maresca ritiene che potrebbe “essere una misura utile”, ma va capito chi effettivamente controllerà che i giovani non li usino. “Mi sembra la minaccia dei genitori ai figli” che poi senza cellulare “vanno a collegarsi sui social con altri device”. Più utili ed interessanti, invece, le sanzioni per i genitori che non mandano i figli a scuola, che rischiano fino a 2 anni di carcere, perché secondo il PM è “importante responsabilizzare i genitori”.



Similmente ai cellulari, invece, Maresca ritiene anche necessario “andare a scuola a spiegare le fiction” ai giovani, “perché spesso non hanno gli strumenti per decodificarle”. Infatti, come non ha mai mancato di ripetere, le serie “come Gomorra o Mare Fuori partono bene e poi finiscono per trasmettere solo modelli negativi, prevale solo il paradigma della sopraffazione e della violenza”. In chiusura, tuttavia, Maresca ci tiene nuovamente a sottolineare l’ottimo messaggio che traspare dell’attenzione che la politica sta ponendo nei crimini giovanili. “Rilevo una strategia di lungo respiro”, spiega, “quello che dobbiamo recuperare è la presenza e l’autorevolezza dello Stato“.