La Germania denuncia l’Italia e Berlino porta Roma di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia, in quanto il Paese tedesco lamenta il fatto che il nostro Stato continui a permettere alle vittime dei crimini di guerra nazisti della Seconda Guerra Mondiale di presentare istanza di risarcimento alla Germania, malgrado esista una sentenza datata 2012 del tribunale dell’Onu, con cui si stabilisce che tali richieste “violano il diritto internazionale”.



Il caso viene riportato in queste ore sulle colonne del “Corriere della Sera”, su cui si legge che, secondo Berlino “i tribunali italiani dal 2012 hanno accolto un numero significativo di nuove richieste”. Entrando più nel dettaglio della questione, si precisa che la Germania si riferisce alla sentenza numero 238 del 22 ottobre 2014 della Corte costituzionale italiana, che ha riconosciuto “l’obbligo del giudice italiano di conformarsi alla sentenza dell’Icj, ma lo ha sottoposto alla tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali del diritto costituzionale italiano, per consentire alle vittime di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità di presentare ricorsi individuali contro gli Stati sovrani”.



GERMANIA DENUNCIA ITALIA: “ALMENO 25 NUOVE CAUSE INTENTATE CONTRO DI NOI DAVANTI AI TRIBUNALI ITALIANI”

Ecco spiegato, dunque, il motivo per il quale la Germania ha scelto di denunciare l’Italia: a giudizio dei tedeschi, la sentenza della nostra Corte costituzionale è stata “adottata in violazione consapevole del diritto internazionale e del dovere dell’Italia di conformarsi a una sentenza del principale organo giudiziario delle Nazioni Unite” e “ha avuto conseguenze di ampia portata: almeno 25 nuove cause sono state intentate contro la Germania davanti ai tribunali italiani e in almeno quindici procedimenti i tribunali italiani hanno preso in considerazione e proceduto a richieste di risarcimento contro la Germania in relazione alla condotta del Reich tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale”.



In tal senso, ha concluso il “Corriere della Sera”, va precisato che “in due casi i tribunali italiani hanno disposto il sequestro a Roma di proprietà dello Stato tedesco” e “Berlino chiede la garanzia che le proprietà tedesche non siano sottoposte a un’asta pubblica in attesa di una sentenza dell’Icj”.