Stanno per arrivare le prime richieste di arresto per i crimini di guerra commessi in Ucraina da quando è scoppiato il conflitto. Come specificato stamane dal Financial Times, riguarderanno principalmente il reato di sottrazione di minori, e la notizia è confermata da alcune fonti della Corte penale internazionale. L’indagine è scattata un anno fa ed ora si intende aprire in maniera ufficiale un processo per crimini di guerra ai danni di alcuni militari dell’esercito russo, e forse anche politici. Secondo quanto emerso il procuratore che sta lavorando all’indagine, Karim Khan, sarebbe pronto a depositare le prime richieste di arresto che verranno poi esaminate e vagliate dal tribunale.



Si parla in particolare di rapimenti di bambini e adolescenti ucraini da parte della Russia, nonché il loro successivo invio in campi di rieducazione. Pesano anche alcuni attacchi, giudicati deliberati, nei confronti di infrastrutture civili come condomini, palazzi e abitazioni che nulla avevano a che vedere con gli obiettivi militari. Parlando con il New York Times, alcuni funzionari del tribunale dell’Aja hanno preferito non commentare la notizia: «Non parliamo in pubblico dei dettagli relativi a indagini in corso», ma in ogni caso le richieste di arresto sarebbero prossime anche se non è ben chiaro chi siano i destinatari.



CRIMINI DI GUERRA, IL COMMENTO DI DAVID CATTIN

David Donat Cattin, membro di “Parlamentarians for global action”, organizzazione internazionale partner del Centro per le libertà civili in Ucraina, a cui è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace 2022, ha confermato la notizia: “Il Procuratore della Corte penale internazionale sta per presentare le prime incriminazioni per gravissimi crimini di guerra e contro l’umanità attribuibili alla responsabilità di alti ufficiali della Federazione Russa, nel quadro della guerra di aggressione in territori dell’Ucraina, che ha accettato la giurisdizione della Corte penale internazionale”.



Secondo Cattin le indagini dovrebbero portare all’incriminazione degli strateghi russi che hanno ordinato il bombardamento di sedi civili semplicemente per colpire il morale della popolazione ucraina. In ogni caso le possibilità che si svolga un reale processo sono molto scarse, anzi quasi nulle, anche perchè la Russia, così come gli Usa, non riconosce la corte penale internazionale, difficilmente non consegnerà i ricercati.