I furti di criptovalute si stanno maggiormente concentrando sulle piattaforme di Defi, vale a dire le piattaforme di Finanza-Decentralizzata, che spesso si avvale di strutture software poco affidabili e con minore sicurezza rispetto ad un sito bancario ordinario. Infatti nel 2022 si stima siano stati sottratti agli utenti oltre 3 miliardi di dollari. Ad ottobre 2022 è stato raggiunto il record di 720 milioni in meno di un mese.



Criptovalute: cosa sono le DeFi

La DeFi sono delle piattaforme che stigmatizzano la libertà che caratterizza il territorio delle criptovalute, rendendo il possessore di queste ultime una vera e propria banca decentralizzata. Questo può entrare all’interno della piattaforma e prestare denaro ad altri utenti mediante l’impiego dei suoi beni disponibili, vale a dire le criptovalute. In base alla tipologia di criptovaluta, la piattaforma offrirà dei contratti temporali: si va dal 2% al 6% o anche 18% all’anno.



Naturalmente anche coloro che richiedono il prestito devono mostrare delle solide basi per poter restituire il denaro. Ma questo non succede sempre e molto spesso si offrono delle garanzie che sono fasulle. Le modalità di furto possono essere anche differenti: ad esempio sono frequenti degli attacchi al sito internet, al server e agli account stessi che devono effettuare le transazioni.

Criptovalute: perché tanti furti su queste piattaforme

Come spiega Ferdinando Ametrano, CEO di CheckSig, a Il Sole 24 Ore la finanza cripto, purtroppo va avanti troppo rapidamente e le piattaforme non hanno neanche il tempo di essere testate adeguatamente. Per questo motivo nel 2020 i criptoasset rubati alla DeFi erano il 30%, Per poi salire al 72% l’anno scorso e oggi al 90%. Si tratta del vero e proprio fallimento della Finanza decentralizzata che invece stava acquistando molto piede, anche sfruttando linee efficacia del sistema bancario reale. Le persone infatti trovano molto più guadagno ad affidarsi a queste piattaforme che ai beni finanziari di investimento offerti nel settore mio.



Naturalmente in futuro queste piattaforme saranno molto più capaci di garantire sicurezza, anche se la sicurezza su internet non esiste. Per il momento, prima che queste piattaforme si facciano gli anticorpi, è giusto aprire gli occhi.