Matteo Bassetti da ormai settimane continua a ribadire la necessità di una commissione d’inchiesta sui morti Covid in Italia. Invece Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, ne propone una parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid, oltre che sui morti. Per il microbiologo Andrea Crisanti è un discorso che va rimandato: «Potrà essere fatta soltanto alla luce degli elementi che emergeranno dall’inchiesta di Bergamo». Le dichiarazioni rese all’AdnKronos dal direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova sono però interessanti, proprio in merito all’indagine su cui permane il massimo riserbo. Crisanti, infatti, ha dichiarato che l’inchiesta «ha accumulato una quantità di documenti tali che penso poco potrà aggiungere una commissione».



Quindi, l’esperto, che è anche candidato col Pd alle elezioni politiche 2022, ha aggiunto «che sicuramente l’indagine effettuata a Bergamo sarà in grado di condividere una quantità di documenti, osservazioni e analisi senza precedenti. E poi si vedrà. Senza l’esito di questa inchiesta non avrebbe senso». Andrea Crisanti la conosce bene perché si è occupato della super perizia, depositata a metà maggio, alla procura di Bergamo.



COMMISSIONE SU COVID? PARLANO BASSETTI, ANDREONI E MINELLI

Andrea Crisanti, dunque, ha ricostruito in un centinaio di pagine e 10mila allegati i primi mesi della pandemia Covid, oltre che alcuni passaggi importanti, come i giorni del 2020 in Val Seriana, tra le prime zone in Lombardia ad essere travolta dal coronavirus nella prima ondata pandemia. Dunque, per Crisanti l’inchiesta della procura di Bergamo «è un’operazione che è stata imparziale e condotta davvero in maniera granulare nel dettaglio». Quel che emerge, dunque, è che per verità e chiarezza bisogna solo attendere. Dal canto suo, Matteo Bassetti all’AdnKronos ha precisato che la sua proposta non è politica, ma scientifica. Infatti, lui propone un «comitato d’indagine composto da medici e scienziati», perché se «vogliamo capire perché ci sono stati tanti decessi o perché alcune terapie sono state usate male, allora serve una commissione scientifica indipendente».



Per Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), quando la fase pandemica sarà passata, bisognerà guardarsi indietro «nell’ottica di affinare al meglio le strategie per evitare di farci trovare impreparati in futuro», ma l’ipotesi della Meloni viene definita «fuori posto». Per l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, è troppo presto per una valutazione scientifica. «Sarebbe più utile una commissione d’inchiesta a livello planetario, anche per evitare di dover essere giudici solitari di fatti che hanno rilevanza universale».