Fra i grandi ospiti della puntata di ieri di Zona Bianca vi era anche il direttore del dipartimento di microbiologia dell’università di Padova, Andrea Crisanti. Il noto camice bianco è intervenuto in diretta tv su Rete 4, nel corso del talk condotto da Giuseppe Brindisi, e parlando di questa nuova ondata di casi covid, non si è detto preoccupato dai numerosi contagi emersi nelle ultime settimane, soprattutto perchè il virus sta circolando fra la fascia di età più giovane, quindi meno a rischio di malattia grave: “Il fatto che il virus in questo momento si trasmetta tra i giovani e che in qualche modo li immunizzi naturalmente è un fatto non negativo, queste persone saranno immunizzate e più protette verso ottobre-novembre”.
“Rimane il problema della tutela dei fragili – ha continuato Crisanti – 126 morti di cui avete parlato sono vaccinati fragili per la maggior parte. Nonostante abbiano fatto il vaccino, per le condizioni in cui versano, non hanno montato una risposta immune-protettiva. Questa è la vera risposta che ci attende in futuro per tornare ad una normalità, cioè proteggere le persone che, nonostante una trasmissione elevata, se si ammalano possono andare incontro a complicazioni gravi”.
CRISANTI FA CHIAREZZA SULLA QUESTIONE DEI VACCINATI: LE SUE PAROLE
Negli scorsi giorni Andrea Crisanti aveva rilasciato delle dichiarazioni che avevano destato un po’ di scalpore, spiegando che i “Vaccinati sono più sensibili al virus”. Ieri sera ha voluto fare chiarezza dicendo: “Io ho detto che semplicemente questa variante è più infettiva nei vaccinati di quanto succedeva prima nei vaccinati. Adesso i vaccinati si sono vaccinati per la maggior parte sei mesi fa ed è chiaro che con il tempo è diminuita l’immunità e questa variante Omicron presenta delle mutazioni che la allontanano ancora di più dalla variante originale di Wuhan. In questa situazione sono più esposti, nonostante siano vaccinati”.
In ogni caso Crisanti ci tiene a precisare: “Ma questo non vuol dire, nella maniera più assoluta, che i non vaccinati sono i più protetti. Ho semplicemente detto che la maggior parte della popolazione italiana si allontana dalla data della vaccinazione e le mutazioni si allontanano dal ceppo di Wuhan da cui è stato fatto il vaccino. Quindi l’immunizzazione perde efficacia”.